Alla confluenza del borro di San Clemente con quello del Cigno, su uno sperone roccioso a circa400 m.di quota c’è la chiesetta romanica di Santa Lucia in Sagona.
La chiesa, con l’abside ad oriente, è visibile anche dalla strada della Trappola, che qui coincide con il sentiero CAI 23.
Attualmente una frana di grosse proporzioni interessa la zona arrivando a meno di un metro dalla porta d’ingresso, per cui tutta la chiesetta è recintata ed è vietato entrare nell’area interessata perché molto pericoloso
La chiesa di origine romanica è documentata fin dal 1274, all’interno si notano alcuni rifacimenti settecenteschi e anche successivi e sono evidenti i segni di un cedimento strutturale dovuto al terreno franoso. Nell’abside si trova un affresco raffigurante la Madonna in trono che allatta il Bambino tra Santa Lucia e San Sebastiano;(foto sinistra) sul catino absidale è raffigurato il Padreterno. L’opera di scuola fiorentina è datata 1490. La presenza di un ponte in pietra(foto destra) che attraversa il borro testimonia che nel passato la viabilità doveva essere alquanto diversa da quella attuale.
Numerose leggende popolari sono fiorite intorno a questo luogo di culto e molte signore della zona si chiamano Lucia. Nei dintorni e presente una sorgente chiamata “Fonte Lattaia”
Per alcuni storici, la chiesetta era la chiesa dell’omonimo castello.
Il toponimo Sagona è di derivazione etrusca.
Testo e foto di Vannetto Vannini