Chianti

Il trekking in Chianti è una pratica piuttosto recente che però insieme a quella del cicloturismo si è ormai affermata in maniera massiccia favorita da un gran numero  di strade bianche, da una intatta  antica viabilità medievale da poco tempo riscoperta e valorizzata che collegava abbazie con pievi, paesi con altri paesi, castelli e fattorie .

Soffermandosi nei centri storici come  Gaiole, Radda, Castellina, Greve, San Casciano, Castelnuovo Berardenga, San Donato, Mercatale Val di Pesa come  nelle piccole borgate adagiate sulle colline quali Vertine, San Gusmè, San Sano, Lecchi, Castagnoli, Montefioralle, Lamole, Volpaia, Villa a Sesta… il trekking in chianti è tutto una scoperta dove oltre a godere della visione del più schietto paesaggio toscano, si respira il profumo del passato. E il passato  è rappresentato da Pievi, monumentali come quella di Coltibuono, di San Giusto in Salcio, San Polo in Rosso, San Donato, Spaltenna, Santa Maria Novella… e piccole chiesette come   San Cresci,  Ama,  Montefioralle, Cerreto, Catignano.. che dipendevano da abbazie ricche e importanti come quella di Passignano, di Montescalari, di Coltibuono che oltre essere centri religiosi erano grandi centri di cultura  dotati di tante opere d’arte, oggi sapientemente raggruppate nei musei di Radda, Castellina, Greve, San Casciano, tutti aperti e fruibili al pubblico. E in cima alle colline tanti castelli che rappresentano la storia travagliata di questo territorio da sempre conteso dalla Repubblica fiorentina e da quella senese. Alcuni diruti come quello di Montegrossi e Cerreto, altri trasformati in stupende ville che però conservano ancora in qualche struttura architettonica  l’ originale aspetto difensivo e arcigno di fortezza.

Il castello di Cacchiano, Brolio, Lucignano, Montefioralle, Colognole, Convertoie, Aiola, Pansano, Uzzano, Verrazzano, la torre di Barbischio stanno a testimoniare lo scorrere tumultuoso dei secoli. In tutto il territorio chiantigiano    c’è  la vecchia Toscana  con  le sue tradizioni e valori  che è ancora possibile trovare  nelle parole, nei volti e nei gesti della gente.

Un Chianti moderno e allo stesso tempo arcaico, una terra ancora in parte da scoprire, tutta da vivere, da gustare lentamente, con zaino e scarponi,  centellinandolo a piccoli passi, piano piano come fosse un bicchiere di quel vino profumato e  vermiglio che è l’essenza principale di questa terra.

Se dalla Val d’Elsa è separato da collinette dolci e ondulate, il Chianti è diviso dal Valdarno fiorentino e aretino da una modesta catena montuosa  caratterizzata da cime tondeggianti e da strette valli laterali, con versanti assai ripidi e  boscosi di abeti e castagni che contrastano fortemente con l’immagine tipica di questo territorio  punteggiato da ville, castelli, coloniche di pregio con tanti olivi e   vigneti a perdita d’occhio.

Fanno parte di questa catena da Nord a Sud, Poggio Firenze m. 683,  Monte Muro m.630, Monte Scalari  m.698, Monte Domini m.747, Monte San Michele m.892 (cima più alta) , Monte Maione m.812  e Monte Luco m.834.

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