Oliveto e la chiesetta di San Sebastiano

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Oliveto è un agglomerato collinare  ora   residenziale  a quota 550 m nel comune di Loro Ciuffenna, sulla strada che  dal capoluogo porta ad Odina  che coincide in questo tratto con il sentiero CAI 33. Il piccolo borgo è costituito da alcune antiche  case perfettamente rimesse e appena fuori da una  piccola chiesetta dedicata a San Sebastiano,  tanto che  fino all’inizio del secolo scorso, il borgo, più che con il toponimo  “Oliveto” veniva chiamato con  l’agiotoponimo “ San Sebastiano “.  Il gruppo di case  si trova sul vecchio tracciato che portava al castello del  Monte Cocollo, e fu  questo insediamento fortificato montano che determinò l’evolversi della storia di questa piccola comunità rurale. Su questo agglomerato collinare non abbiamo riferimenti storici, quantunque si può presumere una origine molto antica da vecchi e spessi muri anneriti dal tempo, resti forse di mura di difesa.

Sappiamo che il castello del Cocollo fino all’inizio del secolo XVII era ancora in parte abitato, e la parrocchia di San Nicola , che era l’unica di tutta la zona da Querceto a Rocca Ricciarda , era servita da un parroco e da un cappellano, probabilmente gli ultimi.  Però esistevano delle piccole cappelle nei vari raggruppamenti di case: San Sebastiano ad Oliveto, San Donato ad Odina, Santa Maria Assunta a Querceto, Sant’ Jacopo a Modine e sicuramente anche alla Rocca Ricciarda. Poi venne l’abbandono è furono create le parrocchie di Santa Maria a Querceto nei primi decenni del XVII secolo e  di San Nicola alla Rocca R. Come ricordo dell’antica chiesa madre venne stabilito che San Nicola fosse festeggiato a Querceto come patrono e alla Rocca R. come titolo di chiesa. Alla chiesa di Querceto  furono affidate le cappelle di Odina, di Oliveto e di Modine. Quest’ultima fino al 1641, anno in cui questa cappella fu eretta a parrocchia.

Con l’abbandono del castello del Cocollo nei primi anni del secolo XVII, , la famiglia Bindi, “signorotti” del Cocollo , fece di Oliveto la propria base. Questa famiglia borghese, che aveva grossi possedimenti a Loro Ciuffenna, è legata alla storia della Basilica di Nostra Signora dell’Umiltà di Loro Ciuffenna, attraverso l’opera  e i lasciti di Don Giovanni Bindi .

La chiesetta di Oliveto  non è errato pensare che inizialmente fosse solo  una maestà per dare ricovero ai passanti in caso di cattivo tempo,non sappiamo quando fu costruita e se fu ampliata portandola da maestà a chiesetta. In alcune pietre, ben evidenziate all’interno è leggibile il nome Bindi, nella pietra a sinistra si legge che “Questa maestà fu  dipinta  l’anno 1509 il di 20 dicembre Domenico Bindi”, mentre nella pietra di destra  si ricorda un restauro commissionato da un Bindi nel 1620, mentre la piccola campana che, come riporta l’opuscolo “Querceto e la sua terra” fu costruita nel 1610, porta una scritta in latino che tradotta in italiano è “ Giovanni Rossi, priore di questa chiesa, prese a cuore la fusione di questa campana”. Se la data di fusione fosse veramente l’anno 1610, poiché la parrocchia di Querceto fu formata nel 1615 e sappiamo che il primo parroco fu  Don Antonio Poggi  che resse Querceto dal 1615 al 1621, è lecito pensare che Don Giovanni Rossi sia stato parroco al Cocollo, forse l’ultimo parroco.

La chiesetta di San Sebastiano ad Oliveto, qualche tempo fa fu completamente restaurata e affrescata dal pittore lorese Pietro Cioni. Gli affreschi rappresentano San Sebastiano, la Madonna della Misericordia e un pavone. Questo  animale è stato volutamente scelto come segno di unità nella varietà di religioni a cui appartengono attualmente gli abitanti di Oliveto.

La chiesetta è sempre aperta.

                                                                                                                                     Testo e foto di Vannetto Vannini.