E’ una testimonianza di storia abbastanza recente, ma che sicuramente, a causa dell’ attuale pessimo stato di conservazione, fra poco tempo se ne perderà il ricordo anche se ne parla Silvano Sassolini e Antonia Dezza a pag 301 del loro libro “Piandiscò, un borgo e la sua pieve”.
Alla presenza della famiglia ebraica Sadum a Piandiscò (Casamora) è certamente da collegarsi una lapide posta lungo il muro del sentiero che dalla Ghiacciaia porta a Campiano e quindi in montagna, attraversando la proprietà della stessa fattoria di Casamora in un punto che ancora oggi è chiamato Campo degli Ebrei. Il testo della lapide è questo:
MERCE’
L’AIUTO DI DIO
PRINto NEL1867
FINIto NEL 1868
S. P. M (?). G.
A:D: 1877
Il riferimento nel toponimo agli ebrei e la datazione di inizio e fine farebbero ipotizzare qualche lavoro effettuato in quel terreno, anche se in loco non ci sono tracce di insediamenti abitativi.
Nel 1874 Beniamino Sadun di Salomone (di religione ebraica) acquista la fattoria di Casamora dagli eredi del conte Marco Fabbrini, dal quale poi passerà alla famiglia Budini Gattai.
Fra gli ebrei toscani il cognome Sadun è molto comune. Nel cimitero di Pitigliano (la Piccola Gerusalemme), molte sono le lapidi funebri che riportano questo cognome. Nella stessa provincia di Arezzo , nel libro “Presenze Ebraiche nell’aretino dal XIV a XX secolo” autori Roberto Salvatori e Giorgio Sacchetti edito da Olschki 1990, nel capitolo riguardante il contributo ebraico alla Resistenza aretina, viene citato a pag 129 Piero Sadun.
La lapide è situata lungo il Sentiero della Memoria.
Testo e foto di Vannetto Vannini
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