Loro Ciuffenna: Hotel Millepini, uno scempio edilizio entrato ormai nella storia della nostra montagna

Loro Ciuffenna Terre Alte Valdarno

Nel comune di Loro Ciuffenna, in quella parte del territorio montano ( Monte Cocollo) checartina fa capo alla frazione di Malva, esattamente sulla vecchia strada  che, in ripida salita si stacca  dalla provinciale dei Sette Ponti  fra Malva e Piantravigne e  porta ad Odina, a quota  570 m. sopra l’insediamento agricolo di Casarotta, si trova  un  grande fabbricato di colore rossiccio visibile da tutto il  Valdarno, questo fabbricato da tempo abbandonato, è ciò che resta dell’Hotel   Millepini, un complesso ricettivo costruito alla fine degli anni  ’60 del secolo scorso, e che poco dopo fu abbandonato.

Il luogo dove fu costruito fra il 1968 e il 1971 l’hotel Millepini era ed è ancora  un posto isolato e in posizione dominante, paesaggio-millepinie per costruire l’albergo  fu  abbattuta la  bella  settecentesca casa agricola del  Podere Varcello che era priva ancora di energia elettrica come lo erano tutte  le case di Odina, borgata semidisabitata alla quale l’energia elettrica fu portata solo a meta degli anni ’80 del secolo scorso. Data la posizione è l’esistenza di un vecchio sentiero usato soprattutto dalla gente di Malva per portarsi a Odina o nei pressi, il toponimo Varcello, dalla gente del posto  chiamato “Valcello “, come riporta anche il  Pieri  è un nome locale derivato dalle condizioni del suolo, in questo caso un piccolo varco che metteva in comunicazione il territorio di Odina con quello sottostante di  Malva.

Nella vecchia carta militare 1: 25000, è ancora riportato il termine “Varcello”, come pure nella nostra  carta topografica  CAI  del Pratomagno  perché questa carta ha come base la vecchia cartografia dell’IGM, ma nella carta militare  più recente  1: 25000  con titolo “Reggello” è riportato   “Albergo  Millepini,” mentre nella  CTR (Carta Regionle Toscana) 1: 10000 è riportato  “Casa Valcello “.

 Durante la metà del secolo scorso prese campo  e durò a lungo l’idea della valorizzazione speculativa della nostra montagna e proprio in questo contesto nacque questa struttura  ricettiva  fatta costruire da un impresario non del luogo che aveva comprato numerosi terreni nella zona.  Questa costruzione  stonava molto con l’ambiente circostante  perché le dimensioni e  l’architettura non erano per niente integrate con il paesaggio,  il    complesso molto  grande,  con due piscine e un gran  parco  naturale tutto recintato, era  il classico “pugno  nell’ occhio “ come lo è ancora guardando dalla Via dei  Sette Ponti il Monte Cocollo. La strada principale  diventò ed  è ancora  la strada,  ma allora   a sterro e sconnessa, che parte dalla Sette Ponti fra Malva e Piantravigne e termina  vicino a Odina, per cui fu  un po’ rettificata, allargata e asfaltata. Si poteva arrivare anche  percorrendo quasi tutta la strada bianca che partendo lateralmente dal cimitero di Loro C. passa da Oliveto, Querceto, Vignale e prima di Odina prendendo a sinistra la strada asfaltata principale. L’hotel  ristorante Millepini fu inaugurato nell’estate 1971 fra lo scetticismo degli abitanti di Malva e  Persignano  che non ritenevano il luogo idoneo per una struttura  alberghiera.

  Non essendo il toponimo Varcello  adatto ad un complesso ricettivo  di quella portata fu cambiato in quello  più accattivante  di  Millepini, anche per il fatto che tanti pini vi erano davvero, pini che qualche anno dopo furono distrutti completamente  da  una serie di incendi.millepini

L’attività del complesso divenne con il passare degli anni sempre meno  intensa, tanto che cessò del tutto agli inizio degli anni ’80 del secolo scorso e  lo stabile fu chiuso e  abbandonato.

 Da quel momento  fu preda dei vandali che  hanno distrutto tutto l’interno e lo hanno ridotto nelle condizioni attuali.  La recinzione del parco è stata abbattuta in più punti e tutto è andato in rovina, anche la piscina . Una ventina di anni fa, il  giornale “La Repubblica”  riportava  un avviso di asta  riguardo a questo immobile, ma poi non abbiamo saputo più niente.

 Oggi di tutto quel grande edificio   rimangono i muri esterni e il tetto, che visti da lontano non  rendono idea di come  sono le condizioni vere, sia interne che esterne del complesso , rimane anche  il  toponimo “Millepini” nelle carte topografiche più recenti che non ha ragione di  esistere perché  quello vero, quello storico  di una volta è “Varcello” o Valcello, come da sempre  lo  hanno chiamato  gli abitanti di Malva ,Persignano e Piantravigne.

Qualche centinaio di metri sotto alla struttura fatiscente, lungo la strada asfaltata vi è il luogo dove è stata eretta dalla parrocchia di Piantravigne  una maestà in onore della” Madonna dei pini, la cui storia è stata riportata su Terre Alte nel comune di Loro Ciuffenna. Oltre Millepini, dove la strada termina vi è la borgata di Odina (prediale etrusco) m 670. Le case sono state tutte restaurate e vi opera una grande azienda  agrituristica. Odina è in una posizione veramente eccezionale e il panorama spazia oltre che nella nostra valle, anche molto lontano con bellissime vedute delle cime delle Apuane, dell’ Abetone e dell’ Appennino  tosco –emiliano.odina

Foto e testo di  Vannetto Vannini.

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