La nostra montagna, al pari di tante altre zone d’Italia, ereditò dal passato romano un sistema insediativo e abitativo che probabilmente non venne mai meno, nonostante gli stravolgimenti che nei secoli dell’ Alto Medioevo mutarono il volto politico della penisola. Piccoli insediamenti aperti, case sparse nella campagna, diventarono dopo il XVI secolo stanziamenti abitativi nella forma di tanti piccoli borghi , ma importanti per i commerci, le comunicazioni e i rapporti con gli abitanti di altre vallate. Casamona m.630, insediamento abitativo nella nostra montagna è uno di questi esempi.
Per chi dal Valdarno voleva andare in Casentino poteva usufruire, fra un ventaglio ramificato di percorsi, quello più comodo e fra questi c’è l’antico percorso che dalla pieve di Gropina, passando da Faeto, Anciolina porta al varco dell’Anciolina. Questo varco ha sempre avuto dall’epoca romana ad oggi una grande importanza, per la strategica dislocazione a cavallo fra le due valli dove il Pratomagno inizia a perdere quota e facilita le comunicazioni. Inoltre questo percorso, che nell’Alto Medioevo collegava due centri religiosi importanti come la Pieve di Gropina e l’ Abbazia di Santa Trinità in Alpe, in epoca romana metteva in comunicazione l’antica Cassia/Clodia nel Valdarno con la Via Maior in Casentino. In prossimità di questo collegamento vi è l’abitato di Casamona. Un percorso di collegamento non è poi solamente un luogo fisico, in quanto costituisce un’ qualcosa che permette di capire la storia che ancora viene tramandata o si può dedurre in quel territorio.
Questo spiega la posizione nella nostra montagna dell’ insediamento di Casamona, a ridosso poi di una collina, Poggio Sarna m.766. dove sono stati trovati da Alvaro Tracchi, proprio sulla stradella che viene dall’abitato i resti di un antichissimo insediamento. Da notare che il toponimo “Sarna ” è chiaramente una derivazione di un nome etrusco di persona (Sarnius), mentre il toponimo Casamona, che per alcuni deriva da Casa di Simone o Mone ( Notizie storiche di Loro Ciuffenna- Gino Manneschi), viene messo dal Pieri invece fra i “nomi di ragione oscura ed incerta”, tanto che per alcuni studiosi di toponomastica, il nome Casamona proviene da voci indicanti come “ un luogo di riposo e riparo per viandanti”. Se fosse così, ciò darebbe valore e importanza a questo percorso per le comunicazioni intermontane fra le due vallate.
La storia di Casamona non è scritta da nessuna parte e la prima menzione della località si trova in un documento storico del 1565, il paese è collegato anche per via diretta con un sentiero ancora oggi percorribile che porta a San Giustino Valdarno e segnato dall’Unione dei Comuni (Strada vicinale dei Corsucci); da insediamento abitativo isolato di qualche famiglia prese consistenza quando nel secolo XVII la famiglia Accolti vi costruì il palazzo.
La nobile famiglia ghibellina Accolti, originaria di Pontenano di cui ebbe il controllo del castello dopo i Pazzi, si stabilì ad Arezzo all’inizio del 1300. La famiglia si divise in due rami, quello femminile rimase in questa città, invece quello maschile con Michele da Pontenano o degli Accolti, patrizio di Arezzo, si trasferì a Firenze dove Michele divenne nel 1414 Lettore di Diritto all’Università e Segretario della Repubblica e fra i suoi successori vi furono anche un cardinale e un potestà di Montevarchi nel 1496. Ma se di questa famiglia esistono notizie poco sicure, molte invece ne abbiamo dei componenti che furono personaggi di rilievo nella vita pubblica, culturale e politica aretina e fiorentina. Il ramo familiare che aveva in Michele di Pontenano il capostipite si estinse nel 1699 ma già nel 1695 i discendenti del ramo femminile che era rimasto ad Arezzo nel 1300, nel frattempo trasferitisi a Firenze portando il cognome Forzoni, ottennero dalla magistratura fiorentina il permesso di chiamarsi Forzoni Accolti dimostrando la discendenza dall’antica famiglia Accolti, originaria di Arezzo. Un membro di questa famiglia, Pier Andrea di Franco Forzoni Accolti fu Vicario nel 1796 e 1797 nel castello di San Giovanni (S. Giovanni Valdarno) ed ha lasciato il proprio stemma familiare sulla facciata di Palazzo d’Arnolfo. La famiglia Forzoni Accolti fu ammessa nella nobiltà fiorentina nel 1754 e in quella di Arezzo nel 1756, in seguito a questa ammissione la famiglia cambiò blasone.
Casamona fu una delle località di residenza di questa famiglia dove vi costruirono un palazzo nel sec. XVII intorno al quale si sviluppò successivamente il paese. Il palazzo è ancora molto ben conservato, conosciuto come “palazzo Forzoni Accolti, ma dagli abitanti del luogo è chiamato “il castello” ,ha una cappella gentilizia eretta nel 1697, dove all’interno si trova un altare in pietra serena molto ben scolpito che la tradizione orale attribuisce alla scuola di Desiderio da Settignano, c’era o c’è anche un bel Crocefisso di legno che sempre la tradizione orale e popolare attribuiva alla scuola del Giambologna ( Notizie storiche sul comune di Loro Ciuffenna di Gino Manneschi. – Loro Ciuffenna e Pratomagno di Don Basilio Fabbri). Negli anni passati la chiesetta ha subito però un furto. Nel periodo fra le due guerre mondiali i proprietari del palazzo erano i Valenti Forzoni Accolti.
Una minuscola borgata ma molto ben inserita nel contesto storico della nostra montagna, dove le pietre nere e sbrecciate dei muri si fanno narratrici di un passato illustre in un viaggio a ritroso del tempo e in mezzo alla natura, alla cultura e alla tranquillità.
Testo e foto di Vannetto Vannini