Percorrendo da Secchieta la Strada Panoramica che si snoda nel versante casentinese, oltrepassato di qualche kilometro il Varco di Reggello m.1346, a poche centinaia di metri sotto la strada è situato il complesso dei “Bagni di Cetica” m. 1146. che comprende una vasta prateria recintata, la chiesetta, una fonte e un albergo con i “bagni”.
La leggenda dice che in questa località chiamata Ferragine ma anche Pescine, vi sgorgavano delle sorgenti di acqua purissima e in una data non precisata vi si ritrovassero due santi uomini,Giovanni Gualberto proveniente da Acquabella (Vallombrosa) e Romualdo che veniva da Camaldoli ( Carlo Beni, scrittore e storico casentinese del XIX° secolo vi aggiunge anche San Francesco che veniva dalla Verna) .A questi Santi l’incontro inaspettato parve non casuale, ma dettato dalla Provvidenza Divina , tanto che comparve anche lo spirito di San Romolo, protettore della diocesi di Fiesole a cui entrambi erano devoti . In quel luogo c’era solamente la sorgente di acqua dove i Santi si dissetarono, infine benedissero il luogo e la fonte dotando quelle acque di particolari virtù.
Probabilmente le acque di Bagni di Cetica erano conosciute al tempo dei romani, sicuramente erano famose nell’antichità in considerazione che nel 1205 si ha ricordo della loro scomparsa dovuta ad un movimento franoso.
Ricomparvero improvvisamente nel 1686 riconquistando subito nuova fama con un notevole afflusso di gente proveniente dalla Romagna,dal Casentino e un po’ anche dai paesi valdarnesi della “Sette Ponti”.
Veniva fatto il bagno in una promiscuità totale mediante l’immersione in una grande vasca posta all’aperto chiamata “il Bagno della Troia”.
Nella seconda metà del 1800, la famiglia Valbonesi proprietaria del luogo, costruì un edificio, a pianoterra del quale furono ricavate tre piccole stanzine (camerini) dove mediante una condotta sotterranea affluiva l’acqua direttamente dalla sorgente ad una temperatura costante di 7/8 gradi. Il vecchio edificio,recentemente restaurato mette a disposizione ancora oggi quei tre camerini con vasche colme di acqua gelida per tutti quelli che vogliono fare il bagno.
Le acque sono freddissime; ciò nonostante molti preferiscono immergersi accaldati per tre volte, una per santo, però per brevissimo tempo, perché la tradizione vuole che solo così si ottenga il maggior beneficio terapeutico senza alcun pericolo.
Le virtù delle acque dei Bagni di Cetica furono a suo tempo celebrate anche nel libro “Le virtù dei Bagni d’Europa” in cui si dice “che quello di Cetica sana ogni rogna e scabbia, rompe la pietra della vescica e delle reni; è buono per la febbre calda, alleggerisce e modifica il corpo da ogni infermità, leva le tenebre e l’albuggine degli occhi, fa ritornare il bel colore vermiglio, risana il fegato, la milza..”
Da sempre è opinione diffusa che aumenti anche molto il vigore e l’appetito sessuale.
Sembra sia certo che nessuno si è mai sentito male immergendosi sudato nelle acque gelide, ma non tutti però sono stati concordi. Lo scrittore Marco Porcinai in uno articolo pubblicato sul numero 53 di Corrispondenza, semestrale edito a Fiesole, riporta che nel 1859 lo storico Marco Prezzolini nella sua “Guida del Casentino” scriveva che” comunque se ne giudicasse in quel tempo, crediamo che al presente un ‘acqua per nulla termale….meglio che sanatrice di antichi guai, possa riguardarsi, come produttrice di nuovi, il che non di rado si avvera”.
Fino ad alcuni decenni fa, la località era ritenuta anche un luogo di pellegrinaggio (vedere in Terre Alte articolo dedicato al Masso Ladronaia ) ed era visitata da numerose persone soprattutto provenienti dalla Romagna, Casentino ma anche dal Valdarno. Nel XVIII secolo fu costruita una piccola chiesetta dedicata a San Romolo al cui interno è possibile vedere la rievocazione pittorica dell’incontro dei tre Santi e dove i pellegrini potevano pregare ed ascoltare la S.Messa.
Il complesso termale è situato lungo il sentiero CAI 29(carta del Pratomagno) che da Cetica porta sul vicino crinale dell’Uomo di Sasso (vedere Terre Alte) in un contesto ambientale e paesaggistico bellissimo.
In prossimità dei “Bagni di Cetica” esisteva fino a oltre la metà del XVIII° secolo la Badia alle Pratola, abbazia vallombrosana dedicata sempre a San Romolo.
Nella prima foto si vede l’interno di un “bagno”. L’acqua entra da un condotto ed esce da un troppopieno mantenendo sempre la stessa altezza. Non visibili sotto al corrimano in ferro i tre gradini immersi nell’acqua, scendendo i quali avviene l’immersione.
Seconda foto: una panoramica del retro dell’albergo/ristorante San Romolo. Nella parete dell’edificio, davanti ai sedili si possono notare le porticine di accesso ai tre bagni.
Infine la foto della chiesetta dedicata a San Romolo.
Testo di Vannetto Vannini