Napoleone Buonaparte, con l’editto di Saint Cloud del 1804 vietò il seppellimento dei cadaveri nelle vicinanze delle chiese e di fatto istituì i cimiteri, che dovevano essere lontani dai paesi, recintati e in posti arieggiati ( è per questo che i cimiteri dei nostri paesi di campagna sono spesso in posizione panoramica in cima alle alture).
Questa legge arrivò in Italia due anni dopo, ma già i Lorena, prima dell’avvento napoleonico, stavano andando, per questa materia , nella stessa direzione.
La normativa napoleonica mise fine ad una tradizione che vedeva i morti sotterrati dentro e presso le chiese, e più spesso in due fosse comuni artificiali, una per le donne e l’altra per gli uomini, ma dove possibile, sfruttando anche anfratti naturali che poi in superficie venivano chiusi.
Questa,nei paesi del Pratomagno e della Sette Ponti era una consuetudine abbastanza seguita, tanto che in molti paesi c’è spesso una località chiamata “cimitero vecchio”.
Alla Rocca Ricciarda il cimitero vecchio era situato in fondo alla borgata, in cima allo sperone roccioso che guarda la vallata del Ciuffenna e i cadaveri venivano gettati in fenditure naturali della roccia , successivamente veniva gettata all’interno della calce e il tutto chiuso da due pesanti chiusini. Nel XVIII secolo, in quel luogo, vi fu costruito in muratura un piccolo edificio (foto) simile ad un tempio che inglobava i punti di accesso alle due fenditure. Questa costruzione è di una bella architettura e costituito da bozze e lastroni di arenaria lavorati.
Dagli abitanti della vallata, questo piccolo edificio è chiamato”cappellina”e, situato in posizione panoramica e ben visibile da tutti i lati.
Nelle foto sopra : il “tempietto”
e l’interno con i pesanti chiusini in pietra.
Testo e foto di Vannetto Vannini
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