Se dell’Abbazia di Selvamonda sappiamo con certezza l’esistenza e una piccola parte delle vicende, invece abbastanza lacunosa e discussa è l’ubicazione esatta nel Pratomagno casentinese , anche se le ultime ricerche storiche cominciano a dissipare l’incertezza e le nebbie che avvolgono questo importante, antichissimo centro benedettino.
Sembra ormai sicuro che l’abbazia ebbe due fasi completamente distinte in due luoghi diversi del Pratomagno e questo spostamento dell’abbazia da un luogo all’altro,probabilmente è stata la causa di tutte le perplessità e delle più disparate congetture da parte degli storici. L’abbazia fu fondata nell’ anno 999 , nel periodo più intenso spiritualmente per prepararsi alla fine del mondo, che era prevista nell’anno 1000 e quindi acquisire benemerenze per il prossimo al di là; il fondatore fu Griffo o Griffone, nobile dei conti di Chiusi e Chitignano e fu intitolata a San Salvatore e adibita a cenobio di monache di cui la figlia di Grifone era la Madre Superiora. La badia non ebbe vita facile, tanto che pochi anni dopo le suore furono cacciate per essere sostituite da monaci, che a loro volta furono espulsi da figli e nipoti di Griffone, in costante lotta fra le varie linee della famiglia. Nonostante questi conflitti interfamiliari, i monaci vi rimasero e nel 1119 passarono sotto il monastero di Camaldoli. Non essendo più l’abbazia un luogo sicuro, fu in seguito semi-abbandonata, tanto che nel 1135 papa Innocenzo II concesse ai monaci di Selvamonda di lasciare il luogo originario e fondare un altro monastero, in luogo più sicuro, che il Repetti indica in Badia a Tega, a qualche km da Ortignano. La badia scomparve nel XV secolo in seguito alle numerose guerre che interessarono quella contrada e dopo che papa Martino V, nel 1422, aveva aggregato Selvamonda al monastero camaldolese di Santa Maria degli Angeli di Firenze nel ruolo di “commenda”.
La località dove Griffo o Griffone fondò l’iniziale cenobio di suore, oggi viene identificata nel luogo dove è ubicata la Badia di Cornano (m.465 slm) che comprende una piccola chiesetta absidata in stile romanico rurale, con adiacenti alcuni edifici, ma il percorso di identificazione è stato lungo e laborioso e ancora oggi non c ’è unanimità in questa ipotesi.
Badia di Cornano si trova nel comune di Castel Focognano vicino al torrente Zenna e al Santuario di Santa Maria del Bagno, (di cui si occuperà prossimamente “Terre Alte”) in un luogo molto isolato, nei dintorni del quale ci sono i resti del castello di Cornano. Questa parte del Casentino, compresa fra il crinale in comune con il Valdarno, il valico della Crocina, i torrenti Zenna e Salutio e più lontano il fiume Arno, pur essendo oggi una zona poco conosciuta, nei secoli passati è stata cruciale per le vie di comunicazione tra il Casentino con la Strada dei Sette Ponti e il territorio prossimo ad Arezzo. Ѐ una” Terra” ricchissima di riferimenti storici, naturali, ambientali e toponomastici ( Bicciano, Bibbiano,Campovecchio, Carra, Vezza, Spedale…) ma anche di antiche leggende e tradizioni popolari che si rifanno al culto litico, delle acque e della fertilità. Il paese più vicino è Salutio e tutta la zona, anche quella compresa nel comune di Talla e di Capolona, è interessante sia per gli studiosi che per gli escursionisti.
Attualmente, Badia di Conano è proprietà privata, recintata e irraggiungibile, le foto della chiesetta sono state scattate da lontano durante una bella escursione di “Quelli del Martedì”.
Testo e Foto di Vannetto Vannini