Pieve di San Quirico Sopr’Arno o in Alfiano e Poggio della Basilica

Castiglion Fibocchi Terre Alte Valdarno

San Quirico: Titolare della Pieve è un martire fanciullo di Antiochia, il cui culto era molto diffuso in Occidente.

Alfiano è un nome prediale romano piuttosto comune, deriva dal gentilizio “Alfius”. Sta ad indicare la famiglia proprietaria, in epoca romana, del terreno dove fu costruita la pieve.

Sopr’Arno è un toponimo e indica che dal luogo dove è situata la pieve si domina un tratto della valle dell’Arno (Valdarno Superiore).

 

Le rovine di questa Pieve si trovano a quota512 m.  sopra Castiglion Fibocchi, a mezzacosta del rilievo collinare di Poggio Macchioni a breve distanza dalla stradella (sent. CAI 53) che porta al varco m.710 sotto il Poggio della  Basilica o Baselica  dove si innesta nel sentiero di crinale (sent.CAI  OO) proveniente dal Valico della Crocina. Dal sentiero 53 è possibile raggiungere con una deviazione il paese di Gello Biscardo.

  

La testimonianza archeologica romana della zona è notevole. Due studiosi aretini, A. Fatucchi e G Ceccherini,  alcuni anni fa hanno esplorato il territorio  identificando sul declivio del monte a poche centinaia di metri dalla Pieve verso sud, resti di decine di casupole con muri e pavimenti, i resti di un acquedotto in terracotta e pezzi di tegole.  I frammenti di ceramica sigillata e corallina attestano che il villaggio esisteva dalla fine dell’ultimo secolo avanti Cristo; nei dintorni sono stati trovati altri resti di insediamenti romani. Secondo il prof. Fatucchi questo insediamento è da identificare  nel villaggio (vicus) romano di Alfiano.

La viabilità romana è rappresentata in modo particolare da una via che staccatasi dalla Cassia Vetus o Clodia (attuale Via dei Sette Ponti) saliva verso il villaggio di Alfiano e portava in Casentino, varcando il Poggio della Basilica fino a Pieve di Pontenano. Scendeva a Talla passando da Campovecchio e Bagnena ( a Campovecchio esisteva una chiesa bizantina dedicata a S.Apollinare),  e oltre, raggiungendo la Flaminia Minor che in quel tratto percorreva la riva destra dell’Arno collegando poi Arezzo a Bologna.

Il prof. Fatucchi, nel volume XIV degli Annali Aretini, specifica e spiega  che, in questo caso, con il termine “ Basilica” non si intende una chiesa, ma una strada che i Bizantini avevano reso importante  ritenendola una strada principale .

Questa Pieve che oggi si trova in un luogo isolato, fu costruita quindi in una via trafficata  che faceva da raccordo tra un percorso storico valdarnese e uno casentinese.

Gli studiosi non sono concordi sul periodo di nascita della Pieve di Alfiano, Il prof. Fatucchi insieme ad Alvaro Tracchi ritiene probabile l’origine paleocristiana della pieve (IV-V-VI sec.),  sorta in zona montuosa, quando la popolazione romana vi cercò rifugio contro il pericolo del passaggio delle orde barbariche lungo la via Cassia Vetus. Alcuni studiosi, come Renato Stopani e altri,  preferiscono parlare di origine altomedievale.

Come riporta Monsignor  Angelo Tafi nel volume “Le Antiche Pievi, madri vegliarde del popolo aretino” Calosci – Cortona 1998, già nel 1300 la Pieve di San Quirico in Alfiano o Sopr’Arno terminò la sua esistenza. Il Repetti riporta  che in quel secolo il Fonte Battesimale era stato trasferito dalla Pieve nella chiesa di San Pietro di Pazzano o  Pezzano (questa chiesa è rimasta all’interno del cimitero di Castiglion Fibocchi ed è ben visibile per coloro che passano dalla provinciale. Conserva all’interno un affresco  rappresentante l’Annunciazione che risale al 1300 ed attribuito alla scuola di Spinello Aretino; nel 1928 è stata dichiarata “Monumento nazionale”).

Sicuramente la causa della decadenza della Pieve di San Quirico fu la posizione alquanto disagevole ed eccessivamente montana: è infatti la più alta delle pievi valdarnesi. La sua decadenza  fu dovuta quando il percorso di fondovalle fu prevalente a quelli montani in seguito   ai nuovi tipi di insediamenti fatti dalla repubblica Fiorentina

Una visita pastorale del 1424 accertò che la Pieve è “ senza cura d’anime, scoperchiata e rovinata”.

Fino a dopo la seconda guerra mondiale, i fedeli di Castiglion Fibocchi si recavano ogni anno in processione, la mattina del Giovedì Santo, a pregare sopra i resti dell’edificio religioso inglobato in una casa colonica.

Dopo seicento anni dall’abbandono, la Pieve non era stata dimenticata.

  

Oggi, anche la casa colonica (probabilmente era la canonica) è  in rovina (foto sopra) e dell’antico edificio religioso si nota solo qualche muro perimetrale (foto destra) , una monofora (foto in alto) e piccole parti di pavimento a quadroni di cotto.

Originariamente la chiesa misurava18 m. di lunghezza e 9 di larghezza ed è impossibile dire, senza ricerche archeologiche, se avesse o no un’abside semicircolare.

Bellissimo è il  panorama sul Valdarno, Arezzo e Val di Chiana.

 

Testo e foto di Vannetto Vannini

3 thoughts on “Pieve di San Quirico Sopr’Arno o in Alfiano e Poggio della Basilica

Comments are closed.