Le Case Leopoldine da Lavoratore

In Valdarno Ville e Giardini Ville e Giardini Laterina

Sotto il Granducato Toscano di Pietro Leopoldo l’agricoltura si pone al centro della modernizzazione del Granducato ed è vista in un’ottica illuministica . Immagine29Si impone quindi un’ottica di razionalizzazione e di utilizzo di metodi scientifici nella conduzione dei poderi e delle tenute. A partire dall’inchiesta del 1766 che evidenziò le condizioni miserrime nelle quali vivevano le famiglie contadine in genere e il grave stato di arretratezza in cui sono i lavori nei campi, si ritenne che non fossero più rimandabili quelle ristrutturazioni che trovavano la loro fonte culturale ed ideologica nell’Accademia dei Georgofili. Quindi furono avviate molte bonifiche di terreni, furono appoderate nuove terre dopo disboscamento, si dette sviluppo alla mezzadria come tecnica di conduzione, ma soprattutto si dette impulso alla costruzione di un nuovo tipo di case che furono chiamate “da lavoratore”, la cui tipologia viene codificata nel 1770 nel libro dell’Ingegnere Granducale Ferdinando Morozzi di Colle Val D’Elsa. Da allora la casa deve essere al centro del podere, in luogo dotato di acqua comoda e sana, deve avere la loggia o portico coperto. La loggia superiore sarà sfruttata per i lavori in tempo di pioggia. Ci deve essere la stanza del telaio per le donne. Al pian terreno, oltre alla grande cucina con il camino, ci devono essere le stalle per  gli animali, una per ogni genere di bestiame. Al piano superiore le camere per  le famiglie. Immagine30Oltre ai servizi: il forno, il pozzo, la tinaia, la cantina, il granaio, il fienile, la “coperta” per il baroccio, il gallinaio, è prevista nel luogo più alto della casa e sollevata da essa a guisa di torricella anche la colombaia, che le caratterizza, per l’allevamento dei piccioni. E’ in definitiva l’esperienza del Buontalenti  che viene posta in essere e generalizzata e che può essere letta dalla oggi perduta “Casa del Fontaniere” che possiamo apprezzare nella lunetta dipinta da J.Utens nella villa di Pratolino

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Oltre al libro famoso del Morozzi di cui riproduciamo la copertina si può consultare:

G.Biffoli: La casa colonica in Toscana — Firenze 1979