La chiesa che porta il nome di “San Mamma o Mamante” (da “Mamas” nome proto cristiano greco-siriaco) posta su di un rilievo nei pressi dell’Arno, a sinistra del borro di Riofi (Rivum Aufii), dominante la piana sulle due rive dell’Arno, ad un guado sul fiume, è una delle chiese più antiche del Valdarno. Questa Badia benedettina dipendeva dalla Badia di San Silvestro a Nonantola, fondata dai Longobardi nell’VIII° secolo, vicino a Modena, ed era uno dei più antichi possedimenti di quell’Abbazia in Toscana, a capo di tutti i possedimenti che i nonantoliani avevano nella nostra regione. Aveva molto probabilmente aspetto basilicale a tre navate absidate. Dopo la costruzione della “Terra Nova” di San Giovanni perse naturalmente la sua importanza strategica per la crescita di quest’ultima e fu ridotta ad una sola navata. La facciata del 300 era arrivata fino a noi nonostante il fervore fondamentalmente antistorico di Don Meazzini, ma la seconda guerra mondiale la distrusse in buona parte.
Attualmente è divenuta la chiesa di riferimento della comunità ortodossa valdarnese.
La “Badiola”in un disegno del 1937 di Bruno Chini (particolare)
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