La Villa Serristori a Pieve a Presciano

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Il nucleo originario di “Villa la Pieve”, già anticamente “Villa Serristori” risale alla prima metà del 1200 e fu eretto all’interno di un agglomerato di edifici già chiamato allora “Castello della Pieve”, come già menzionato e riportato nelle cartografie dei “Capitani di Parte”.Immagine22 All’inizio del ‘500 i Serristori, precisamente “Ser Ristoro”, capostipite della nobile famiglia dei conti Serristori, ottenne in concessione come livellario (cioè affittuario) le terre della nostra attuale tenuta, soprattutto vigne ed olivi di proprietà della diocesi di Badia Agnano. Immagine24I Serristori continuarono ad incrementare il patrimonio terriero in questo territorio concentrando il loro interesse specialmente a Pieve a Presciano. Nel luglio del 1554, dopo la strenua difesa degli ultimi 33 abitanti, il castello della pieve fu saccheggiato e bruciato dalle truppe del  capitano di ventura Pietro Strozzi, bandito da Firenze ed alleato dei senesi e del re di Francia. Dopo la vittoria dei fiorentini il castello fu ricostruito dai Serristori, ma perse la sua funzione militare ed all’interno di esso cominciò a delinearsi la Villa. Questa famiglia continuò ad acquistrare terreni ed abitati per quasi tutto il secolo ed alla prima metà del ‘600 è quasi sicuro che risalga la prima grande ristrutturazione della villa.  La ricostruzione del nuovo “Palagio” dovette armonizzare varie case contigue e ciò è ancora evidente dal carattere variabile della irregolare planimetria e volumetria della costruzione che manca di una pianta coerente e ortogonale come allora sarebbe stata consuetudine. Nel ‘600 l’importanza della famiglia Serristori era in espansione e molte furono le cariche a carattere sia politico che militare ed ecclesiastico che assunsero i membri della famiglia nell’ambito del Granducato. Di pari passo aumentava l’estensione della tenuta di Pieve a presciano che arrivò a contare, fra l’altro, una quindicina di case rurali, una trentina di poderi ed un paio di mulini. Una seconda ristrutturazione data dalla seconda metà dell’800. Infatti Alfredo Serristori nel 1872 fece ridisegnare i prospetti della villa ed eseguire vari lavori nell’interno. Il progetto è ascrivibile all’architetto Falciani e risente certamente dei coevi lavori alla villa fiorentina della famiglia. In quella occasione sono ristrutturate tutte le finestre  e viene introdotta una doppia scala tra le due ali del fabbricato che conduce ad un cortile sopraelevato dove, in precedenza, era posizionata una terrazza. Al centro della doppia scala sotto un frontone centinato, sopra al quale è posto un orologio, è posizionata una grande porta finestra che introduce alla sala matronale del primo piano. Una porta a piano terra, sotto la terrazza, conduce alle scuderie ed alle cantine.  Immagine25Sopra il tetto è posizionato un campaniletto a vela.  Il prospetto della villa fu quindi ribaltato dalla parte della vista sulla campagna e fu reso meno importante quello che guardava verso il paese. Più tardi fu ricostruita anche la limonaia.  Verso la fine del secolo la villa passò in eredità alla famiglia Tozzoni che con Umberto ottenne nel 1895 di poter fregiarsi ancora del nome dei Serristori e dei titoli nobiliari della famiglia. Umberto fece realizzare nbel 1897/99 il giardino sotto la villa. Nel 1940 l’ultima erede Serristori, La Contessa Sofia Serristori nei Bossi Pucci vendette la villa-fattoria ad Arturo Ghezzi, allora ultimo discendente di una delle famiglie storiche e possidenti di Pergine.Immagine23

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