Torre è un antichissimo castello che fu edificato con molta probabilità nel X° secolo. La sua posizione è a sbalzo su di un’altura prospiciente il Valdarno, a picco sul torrente Tricesimo, che poi prende il nome di Caposelvi e sulla strada che dalla Valdambra conduce nel Valdarno, nel mezzo di un sistema castellare che la vede nel centro tra Caposelvi, San Leolino, Moncioni e Rendola.
Nel 1208, quando Guido Guerra istituì il Viscontato della Valdambra Torre, non solo ne fece parte con Bucine Caposelvi Rendola e Pogi, ma ne era il Castello più importante dal momento che vi risiedeva il Vicario che, oltre al controllo delle tasse, vi amministrava la giustizia, ma anche per il fatto che nel piano prospiciente il castello si teneva il mercato settimanale, che ben presto acquistò tanta importanza da dare il nome al luogo che ancora oggi mantiene: “Mercatale”. Nel 1335 gli uomini del Castello, stanchi delle guerre fra Guelfi e Ghibellini che incendiavano il territorio, fecero atto di sottomissione a Firenze, ben presto seguiti dagli altri castelli del Viscontato. La definitiva acquisizione fiorentina fu sanzionata alcuni anni dopo quando Firenze, per tacitare definitivamente le famiglie feudatarie della zona che potevano accampare diritti su Torre, riscattò il Castello con delle dazioni di denaro agli Alberti ed ai Tarlati, che erano subentrati ai Guidi nel suo possesso. Nel Catasto fiorentino del 1427 si contano 21 case dentro il castello mentre altre 31 erano fuori delle mura. Ciò sta a significare la presenza di un discreto numero di abitanti. Il mercato si sviluppò sempre maggiormente così che prese sempre più importanza la chiesa di quest’ultimo: Santa Reparata in luogo della chiesetta del Castello intitolata a San Biagio. Quest’ultima è a navata unica con tetto a capriate. La seconda, sempre a navata unica, è però di più grandi proporzioni ed ha un grande sagrato, mentre la prima è costretta in un ambiente angusto che rivela ancora il suo carattere medioevale, appena dietro la rimanente, ma sempre affascinante, porta del castello. L’abitato prospiciente il castello, sebbene poco curato negli arredi, nei decori e nelle incongrue e stratificate superfetazioni architettoniche, mantiene, se guardato con attenzione, un evidente carattere medioevale nelle strutture abitative, che meriterebbero ben altra attenzione da parte dell’ente pubblico e dei residenti.
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