E’ noto che Pulicciano era in epoca romana una villa, da sempre posto su di una strada di medio colle che prima era etrusca e poi romana . La strada lambiva La Lama, Pulicciano appunto, Campiano, Menzano, Batignano, Tognaccini e Barberina. Molti di questi toponimi sono di origine latina. Il nome di Pulicciano deriva da un toponimo di questa lingua: “Fundus publicianus” cioè fondo di proprietà pubblica.
In epoca longobarda fu sicuramente nel possesso di questo popolo, inizialmente come guardingo, in unione al sito attualmente di Villa Belvedere.I Longobardi conquistarono infatti completamente questi monti verso il 600 dopo Cristo. In epoca medioevale fu inserito nel sistema di castelli della famiglia dei Conti Guidi, a controllo delle vie che dal Valdarno si arrampicavano verso il Pratomagno per portarsi in Casentino. E’ del 1191 un documento in cui Arrigo VI° conferma ai Guidi il possesso del castello . In un altro documento del 1220 anche Federico II° riconferma i diritti dei Guidi sul medesimo castello tramite la famiglia dei loro sodali: i Pazzi. Nel XIII° secolo il castello entrò nel sistema di potere fiorentino, affrancandosi dal potere feudale della famiglie comitali. In effetti nel 1260 Pulicciano è menzionato nel libro di Monteaperti. Degli uomini di Sant’Andrea a Pulicciano, come viene chiamato allora il castello, si impegnano infatti a fornire a Firenze, per il mantenimento dell’esercito, che sta partendo per la guerra contro Siena, 20 staia di grano (circa 360 k). Ancora oggi si possono vedere le caratteristiche tipiche di un borgo murato di carattere montano medioevale, con case non molto grandi, con muratura faccia a vista, che non presenta, fra l’altro, molte diversità dall’abitato che è documentato nel Catasto Leopoldino degli inizi del 1800 che presentiamo nella pagina.
La chiesa di Sant’Andrea che è ricordata nel 1419 in un documento dell’archivio della chiesa di Santa Maria del Fiore di Firenze, faceva parte del piviere di Santa Maria a Scò già nel 1259.
2 thoughts on “Il Castello di Pulicciano”
Comments are closed.