Fondato nell’X° secolo in un luogo strategico, in altura circa 400 mt slm, ed a controllo della strada che dalla Valdambra e specificatamente da Capannole, passando vicino a Montozzi, si immetteva nella strada che andava da Arezzo a Firenze lungo l’Arno arrivando al ponte del Romito. Non si conosce la ragione del nome che sembra, ma l’ipotesi non è per nulla confermata, fare riferimento alla famiglia Alberti che negli anni intorno al mille aveva notevoli possedimenti in Valdarno. Nel 1200, dopo essere stato in possesso della famiglia Sassi, passò nella potestà degli Ubertini, inserendosi nel sistema di castelli che questa famiglia ghibellina di origine longobarda manteneva in questa parte del territorio. Appartenne poi al Vescovo di Arezzo e nel 1302 fu distrutto dai senesi . Verso la metà del secolo XIV° sembra che fosse nella potestà della Badia di Agnano che lo conferì alla Città di Firenze, ponendosi sotto la sua protezione. Nel 1362 entrò a far parte della Lega della Valdambra Fiorentina costituita da Firenze per un miglior controllo sia amministrativo che politico di questa parte del territorio. Ricostruito solo in parte, senza le mura a difesa, perse la sua importanza militare e, diventato solo un borgo di abitazioni rurali nel ‘500 viene ricordato dallo storico Scipione Ammirato che ne descrive il luogo abitato indicandolo come immerso nel verde della campagna. Nel ‘600 apparteneva ai Serristori, di gran lunga la famiglia dominante, per estensione di possedimenti e per amicizie politiche fiorentine, nel territorio. Nel 1772 viene assegnato alla potesteria di Bucine dalla riforma amministrativa leopoldina. La chiesa che vi è stata costruita fin dai primi decenni di esistenza del castello era intestata ai SS Fabiano e Sebastiano ed oggi è diventata un atelier di produzione ceramica.
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