L’Oratorio di Ponticelli (Reggello)

In Valdarno Pievi e Opere d'Arte Pievi ed Opere d'Arte Valdarno pievi ed opere reggello

L’Oratorio di Ponticelli, è sorto probabilmente nel XVI- XVII secolo come spontaneo luogo di culto e devozione a S.Anna, protettrice delle partorienti ed alla Vergine Maria. Nei pressi dell’oratorio si trovava infatti una fonte la cui acqua era ritenuta dalla credenza popolare utile per  il parto,. Il complesso è situato a m.769 slm nel comune  di  Reggello, sotto   il Monte Acuto e il Poggio della Regina, al centro di un bellissimo bosco.CatturaLa popolazione dei luoghi circostanti cominciò nel XVII° secolo anche a recarvisi per ringraziare la Madonna per essere scampata od essere guarita da una pestilenza. L’oratorio di Ponticelli era di pertinenza delle chiese di San Niccolò a Forli e di San Donato a Menzano (entrambi luoghi di culto del piviere di Scò) i cui curati erano alternativamente preposti a soddisfarne le esigenze di carattere religioso. Il toponimo Ponticelli è registrato nel Catasto fiorentino del 1427 (Catasto, 154) senza che venga fatta menzione all’oratorio. Il documento più antico rintracciato all’Archivio Vescovile di Fiesole riguarda una visita pastorale del vescovo Lorenzo della Robbia (11 maggio 1638) dove si annota che sull’altare mancano tovaglie. Il 3 ottobre 1646 vi si reca in visita il vescovo Roberto Strozzi. è del marzo 1674 la disposizione del Vicario Capitolare Matteo Strozzi di inviare ‘due festaioli’ dell’oratorio per tutta la diocesi a domandare e ricevere elemosine per compiere ‘la nuova fabbrica’, cioè per edificare un edificio maggiormente confacente alle necessità dell’aumento di devoti. Nel 1680 Filippo Neri Altoviti promulga per l’oratorio e la sua Opera nuove costruzioni. Refettorio, cucina e cantina erano dal 1680 pertinenze dell’Opera di Santa Maria a Ponticelli la quale aveva il compito di mantenere l’edificio e di provvedere alle spese di culto. Da un inventario del 1682 si apprende che in chiesa sono conservati i Capitoli dati dal vescovo di Fiesole. Ponticelli assunse nel corso degli anni anche la connotazione di romitorio; già nel 1743 erano sepolti nella chiesetta due romiti (Visita pastorale 9 agosto 1743). I corpi di fabbrica addossati all’edificio di culto erano infatti in origine destinati ai romiti ed alla accoglienza dei pellegrini che si muovevano lungo le strade di valico tra Valdarno e Casentino. Il 15 febbraio 1770 si suggella Ponticelli come luogo devozionale con bolla pontificia e concessione dell’indulgenza plenaria da parte di Clemente XIV . Nuovi statuti vennero dati nel 1910 dal vescovo Giovanni Fossà; quelli attuali sono stati approvati dal Vescovo di Fiesole Luciano Giovannetti. Cattura1

L’edificio, realizzato in pietra arenaria, ha una unica navata. La zona presbiteriale è rialzata di un gradino e delimitata da due colonne; da questa si accede, tramite due porte laterali l’altare centrale, alla sacrestia. All’interno si conservano due altari in pietra serena, l’altare centrale e l’altare di S. Anna a sinistra dell’ingresso. Sopra l’altare centrale è collocato, dentro una cornice in pietra serena di gusto secentesco, un affresco raffigurante La Madonna con Bambino sullo sfondo del Santuario di Ponticelli. Al corpo di fabbrica della chiesa sono addossati sul lato destro un portico (edificato nel 1979) e gli ambienti del romitorio: sala grande terrena, cucina e due sale superiori L’affresco sull’altare ci consente di dire che nel tempo non ci sono stati dei grossi rifacimenti dell’edificio religioso e della sua facciata anche se la forma che oggi presenta è data da una serie di restauri e rifacimenti di cui solo in parte abbiamo notizia (1674, 1760, 1873, 1905) fino a quelli recenti del 1979.Cattura2

 

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