La Luna del 14 novembre 2016

L'articolo Notizie

Il documento riportato nell’immagine indica una perfetta corrispondenza tra gli avvenimenti terreni e quelli celesti: uno dei compiti più importanti dell’astrologo babilonese era quello di verificarla.

Orbita Lunare

La Luna ha un orbita ellittica.

Apogeo massima distanza 405.500 km

Perigeo minima distanza 363.300 km

Il giorno 14 Novembre 2016 alle ore 14 53 minuti e 38 secondi

Il plenilunio (o Luna piena) è la fase della Luna durante la quale l’emisfero lunare illuminato dal Sole è interamente visibile dalla Terra. Questo succede perché la posizione del satellite è opposta a quella del Sole rispetto alla Terra. In questo modo la Luna risulta visibile per l’intera notte.

Il diametro angolare della Luna (come degli altri corpi celesti o costellazioni) è lo stesso sia che si trovi alta nel cielo, in Z, sia che si trovi vicino all’orizzonte, in H. Però, a causa dell’apparente appiattimento della volta celeste e attraverso una interazione subconscia occhio-cervello si deduce (erroneamente) che in H La luna deve avere dimensioni maggiori. La luna rossa è quella che si vede grande e bassa sull’orizzonte ed è rossa per lo stesso motivo per cui il sole all’orizzonte è rosso e grande per un’illusione ottica. In queste condizioni infatti i raggi solari attraversano uno spessore maggiore di atmosfera terrestre e dunque incontrano un maggior numero di centri diffusori, cosicché non solo i fotoni blu, ma anche quelli gialli sono diffusi our website. Il risultato è che la luce solare è privata di tutte le componenti dello spettro eccetto il rosso. Il cielo tuttavia rimane blu a causa del gran numero di fotoni blu sempre diffusi nell’alta atmosfera. Il suo disco è stato del 12% più grosso (Luna in perigeo). Notare questa differenza è stata più che altro frutto di suggestione, difficilmente apprezzabile a occhio nudo, tuttavia è stata luminosissima: secondo i calcoli della Nasa sarà del 30 per cento più luminosa. Per i Babilonesi ritenevano che astronomia e astrologia fossero due aspetti della stessa scienza. Il nostro cervello biologico negli ultime migliaia di anni non è cambiato molto, osservando quindi i fenomeni celesti a occhio nudo non possiamo non meravigliarsi, sognare, emozionarsi e cercare, come loro.

ELIO BARBUTI

Lascia un commento