Il nome, molto probabilmente deriva dal latino Mons Marcii, cioè il luogo della Gens Marcia. Nel Medioevo Montemarciano, come Poggitazzi, Piantravigne, Persignano e Montalto faceva parte di un sistema di castelli ghibellini sotto la potestà della famiglia Pazzi a difesa della strada Setteponti che, fin dall’antichità, rappresentava una delle arterie più importanti fra Arezzo e Fiesole, quindi da Firenze ed il nord e Roma. Questi castelli, posti sui costoloni ed i calanchi delle “Balze” erano collegati all’arteria principale da brevi diverticoli e, dall’altra parte, alla piana dell’Arno. Tutto questo sistema di castelli fu investito dalla potenza di Firenze che, a cavallo del 1300, con numerosi e ripeturi attacchi, lo ridusse in sua potestà. Montemarciano, dove era presente anche uno “Spedale” sotto la dipendenza della Badia di Santa Mama nei pressi di San Giovanni, fu occupato dai fiorentini nel 1288. Dopo aver distrutto il castello i fiorentini lo riedificarono a partire dal 1313, non più a forma di fuso come era precedentemente ma, similmente al disegno delle “terre nove””, con una piazza centrale ed un sistema ortogonale di strade, insomma con una pianta a scacchiera che ci è giunta fino ai nostri giorni. Dalle due originali chiese, una di San Michele di evidente lascito longobardo ed ariano, ed una di Sant’Apollinare di evidente estrazione bizantina che stanno ad indicare una storia ed un confine molto permeabile che rivela inevitabilmente la profondità della nostra storia, ne rimase una solamente, quella che anche oggi si vede dedicata a Santa Lucia e Sant’Apollinare. E’ in questo periodo di prima espansione fiorentina che si insediano le famiglie patrizie cittadine che tendono ad appropriarsi di vasti latifondi, come nel caso di Montemarciano i Rinuccini che intrapresero un vasto programma di acquisizioni di poderi e di immobili del paese. In seguito, verso il XV° secolo, anche la comunità di Montemarciano, che fu inserita nel cosiddetto “terzo di Loro” all’interno della podesteria di Terranuova, ebbe il suo consiglio comunale, con tanto di “rettore” da nominarsi ogni sei mesi, e seguì proprie norme statutarie. Dal Seicento seguì le sorti del Comune di Loro Ciuffenna.
La vecchia fonte sotto la Porta Campana.
1 thought on “Il Castello di Montemarciano”
Comments are closed.