Vi portiamo a ricordare un castello che non esiste più. La sua posizione si può indicare nel luogo chiamato attualmente “Castellare” sull’antica strada, oggi divenuta anche sentiero ufficiale C.A.I n° 127, che dal Ponte Romito si inerpicava verso Montozzi per raggiungere Castiglion Alberti e quindi Capannole. Era una strada molto importante perché consentiva di unire il Casentino al territorio senese attraverso la Valdambra, intersecando sia la Cassia Vetus (la Setteponti) sia la Cassia Adianea nei pressi appunto di Capannole. Su questo crinale, che aveva a sud est il torrente Scerfio ed a nord ovest l’Ambra, si venne a stanziare una colonia di Bulgari nel VII° secolo, allora alleati e compagni di invasione dei Longobardi. Ben presto nel luogo nacque un castello, che prese appunto il nome dalla tribù che vi si stanziò, che evidentemente doveva presidiare il passaggio di uomini e merci e che rimase abitato fino all’XI° secolo. Dotato di mura, comprendeva oltre alle abitazioni anche due chiese , una dedicata a Santa Maria ed un Oratorio dedicato a San Michele Arcangelo a conferma della loro origine barbarica. Sul luogo è stata compiuta una verifica archeologica nel 1985 da parte della Sovrintendenza Archeologica della Toscana che ha fornito notevoli testimonianze nel ritrovamento di strutture murarie che confermano l’esistenza e la datazione del castello. Di questo si hanno le prime testimonianze scritte in un documento del 1036 in cui si dice che Ugo “iudex de Bulgari” imparentato con la famiglia Griffi di Capannole possiede un territorio delimitato dai torrenti Scerfio da una parte e che supera l’Ambra dall’altra fino nelle vicinanze di Pogi. Appartengono a questa terra le corti di Bulgari, Cellole e Sciei. Altri documenti fanno menzione del Castello nel 1107 e nel 1141. Il Castello, come detto, non superò l’XI° secolo quando il luogo perse l’importanza che fino ad allora aveva mantenuto e quando si sostituirono alla sua funzione i castelli vicini che invece prosperarono come Montozzi, Castiglion Alberti, Pogi, Bucine, Capannole. Le abitazioni, insieme alle mura rovinarono ed i terreni della corte di Bulgari furono divisi in altri ambiti amministrativi. Un documento infatti riporta la divisione tra la Canonica Aretina ed il Monastero di SS Fiora e Lucilla. Nonostante questo Bulgari rappresenta un esempio ben documentato di organizzazione curtense longobarda.
Permetteteci a questo punto una riflessione che volentieri sottoponiamo ai nostri amici appassionati di escursionismo poiché, dal momento che percorrono con calma questo antico sentiero, hanno certamente il tempo di riflettere. E’ poi la ragione principale del fatto che abbiamo inserito questa scheda di un castello scomparso: “Una popolazione nel VII° secolo, i Bulgari, era giunta dalla lontana Asia nei nostri luoghi. Si è ambientata ed ha messo radici. Si è infine dispersa, come sciolta nel crogiuolo degli anni. Una conoscenza non affrettata delle nostre radici non potrebbe stemperare le polemiche e le paure di contaminazione della nostra cultura che ciclicamente si ripropongono e farle riconoscere infondate?”
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