Il Castello di Cennina

Castelli e Paesi a Bucine Castelli e Paesi in Valdarno In Valdarno

Il castello sorge su di un’altura a 477 metri e della V domina la Valdambra, Nel medioevo era un importante luogo di guardia sul transito tra il Valdarno e la Valle di Montaperti nel senese e quindi verso Roma, lasciandosi alla sinistra Arezzo. L’origine è probabilmente etrusco-romana  e il suo sviluppo è da far risalire all’epoca Longobarda. L’attuale borgo murato è disposto attorno al castello feudale del XII° secolo.

Immagine45Il castello, nelle forme molto vicine alle dimensioni odierne, fu costruito nel 1167 dal conte ghibellino Brandaglia Alberigo d’Uguccione alla cui famiglia appartenne anche durante il XII° secolo, sebbene la zona risultasse sotto il controllo dei conti Guidi, ma in seguito dovette più’ volte cambiare feudatari: Cennina fu occupata a vicenda dai Tarlati, Ubertini e gli stessi Conti Guidi, di cui i BrandagliaImmagine46 dovevano essere dei comitali. La Valdambra, della quale Cennina era il punto più strategicamente importante, era terra di confine fra Firenze Siena ed Arezzo, e il castello fu di conseguenza assediato, distrutto e ricostruito più volte, coinvolto nelle guerre fra la guelfa Firenze e le ghibelline Siena ed Arezzo. Nel 1307 Cennina fu distrutta per mano dei senesi. Nel 1360, dopo alterne vicende, Cennina entra definitivamente a far parte del territorio fiorentino, che stabilì nella valle un proprio avamposto fortificato. Come molti sanno Firenze pensò anche di costruirvi una “Città Nuova” chiamata “Il Giglio Fiorentino”. Dopo quasi un secolo, nel 1447, sempre in mano ai fiorentini, subì un devastante assedio da parte delle truppe Aragonesi, alleate di Siena. Nonostante la dura resistenza fu espugnato, ma dopo soli quindici giorni fu riconquistato e rafforzato. L’ultima occupazione militare di Cennina avvenne nel 1529, ne fu autore l’esercito del principe d’Orange di passaggio sulla strada verso Firenze. Il borgo di Cennina è racchiuso dai resti di un’imponente, per spessore e consistenza, cinta muraria. Sui ruderi svetta il possente cassero a pianta rettangolare con la bella porta d’accesso al cortile interno con al centro il pozzo, attorno al quale sono sorte diverse case rurali, quasi tutte erette nei secoli scorsi utilizzando le pietre del castello. Sulla destra della bella piazzetta  sorgono i resti del Palazzo, residenza del castellano, in parte restaurato e adibito ad abitazione privata.Immagine47 E’ ancora facilmente riscontrabile quello che era il perimetro delle mura: sul lato di nord-est sono praticamente intatte, a sud-ovest possiamo notare la torre d’angolo crollata, ora adagiata sul terreno. Dai suoi resti si deduce che era quadrata e aperta sul fronte interno come la torre orientale della vicina Rocca di Civitella in Val di Chiana. Tanto le mura del cassero quanto quelle della cinta sono in bozze di pietra squadrata legate da malta di calce,mentre all’interno e all’esterno delle medesime murature si hanno non pochi rifacimenti con elementi in cotto e misti,risalenti a ristrutturazioni databili al Trecento. Allo stesso periodo risalgono anche le casette che si affacciano sulla piazza della CisternaImmagine48

Oggi l’edificio è stato sapientemente restaurato e ha ripreso nuova vita per merito di un gruppo di studiosi, che ha qui creato un centro turistico e culturale, promuovendo rappresentazioni teatrali, conferenze, concerti e esposizioni di notevole livello culturale.

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