La Pieve di Santa Maria Maddalena a Sietina

In Valdarno Pievi e Opere d'Arte Pievi e Opere d'Arte a Castiglion Fibocchi

Ad onor del vero su questa pieve di Sietina e su quella di San Giovanni a Pieve San Giovanni, stiamo facendo un falso inserendole nel Comune di Castiglion Fibocchi e ce ne scusiamo con i lettori. Ma se guardate la conformazione geografica vedrete che queste due Pievi, pur inserite amministrativamente nel Comune di Capolona, sono posizionate nella parte del territorio dove l’Arno compie una vasta curva e inizia il suo tratto nel Valdarno Superiore, staccandosi dal territorio aretino. Per questa ragione noi, scorrettamente forse dal lato amministrativo, ma correttamente dal nostro punto di vista dell’unione del territorio, le poniamo nel nostro Valdarno.  

 

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Poco prima di Castelluccio, arrivando da Capolona, un bivio sulla sinistra ci conduce in poche centinaia di metri ad una chiesa antichissima: la Pieve di Sietina, solitaria in zona pianeggiante lungo la sponda destra dell’Arno. Non è casuale questa posizione. Va ricordato che in epoca medievale esisteva “la strada delle pievi”, un percorso che da Arezzo, giungendo alla Pieve, volgeva verso destra e raggiungeva l’alto Casentino tenendo la destra dell’Arno toccava le Pievi Casentinesi e ugualmente partendo da questa Pieve ma volgendo a sinistra raggiungeva Firenze toccando le Pievi sempre della destra dell’Arno ma posizionate nel Valdarno. Il nome del luogo, molto probabilmente è etrusco e deriva dalla parola Satres (Saturno) che ci autorizza a pensare che vi fosse un luogo con un culto pagano dedicato a questo Dio. Immagine67La chiesa è paleocristiana del VII° secolo e ci rimangono frammenti scultorei di questa età rinvenuti nella pieve, ma ci è giunta nella forma tardo-medievale. Esiste una citazione sicura di questo luogo già in un documento del 1022. La struttura, praticamente a base quadrata, ha tre absidi che corrispondono ad altrettante navate divise da grossi pilastri rettangolari. La Pieve di Sietina appare dall’esterno piuttosto bassa, specialmente nelle sue navate laterali. Dall’interno invece ci apparirà più alta, questo per un’altra particolarità di questo edificio: il pavimento della chiesa è più basso del terreno esterno. La Pieve di Sietina, dedicata a Santa Maria Maddalena, è stata più volte ristrutturata nel corso della sua storia, nel 1654 e nel 1720 ci sono stati gli interventi più sostanziali con opere di consolidamento. Tali interventi hanno riguardato essenzialmente l’esterno. Il campanile è un’evidentissima testimonianza di questi rimaneggiamenti, ma anche le tre finestre sulla facciata in origine non esistevano. L’interno, al contrario, ha subito ben poche modifiche. Lo testimoniano  le pareti e i pilastri completamente affrescati. Affreschi che hanno purtroppo subito il peso dei secoli: diversi sono ancora bel “leggibili”, altri meno, qualcuno praticamente scomparso. Questi dipinti sono una particolarità della Pieve di Sietina e chiunque visiti la chiesa la ricorderà principalmente per questo aspetto artistico. Tra tutti questi affreschi realizzati nel corso di vari secoli si possono distinguere due gruppi di pitture appartenenti il primo agli anni 1370/80 ed attribuibili ad un anonimo pittore noto come “Maestro di Pieve a Sietina”, al secondo gruppo appartengono affreschi databili fine XV ed attribuiti alla mano di un anonimo artista vicino alla scuola di Lorentino ed Angelo D’Andrea. Immagine68Non esiste precisa documentazione che attesti ciò, ma quasi certamente tutte le pitture della chiesa furono commissionate dalla Famiglia Bacci, ricca casata aretina proprietaria per secoli della Pieve di Santa Maddalena a Sietina e dei terreni e case circostanti. Sull’architrave del portale è visibile infatti lo stemma della casata dei Bacci. Come detto all’inizio, la chiesa si trova nei pressi di Castelluccio, ed in effetti nel 1770 cessò di essere parrocchia con proprio sacerdote e fu annessa alla chiesa di Castelluccio.

 

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