Dopo che nel Valdarno si dispiegò la potenza della città di Firenze, anche a Renacci, come del resto in molte altre parti del Valdarno pacificato dopo Campaldino e dopo la costruzione delle “città nove”, una famiglia di stretta osservanza guelfa fu insediata in questo vecchio castello che stava a guardia di un percorso che si inerpicava su di un crinale che affiancava il corso dell’Arno, usato per sfuggire al terreno paludoso di fondo valle. 
I Rinuccini dal 1350 circa a tutto il ‘500 possiedono e organizzano una casa da signore ed una fattoria vicina che è visibile nello stato prima dei lavori del 200 in un cabreo del fondo Rinuccini. Le prime documentazioni della presenza della famiglia Rinuccini a Renacci risalgono però al 1627 per dei rogiti di acquisti di poderi nella zona. Comunque i lavori di ristrutturazione e di ampliamento della villa iniziano intorno al 1772 e le danno pressoché l’aspetto attuale. La fronte rivolta verso la strada a nove assi di finestre con un portale centrale che introduceva al piano nobile a cui si accedeva mediante una doppia scalinata. Ai lati le torrette vennero sopraelevate di altezza maggiore del tetto. A nord della villa venne costruito un fabbricato che venne adibito a fattoria e stalla, unita al corpo principale da un passaggio sopraelevato e poggiante su vari pilastri. 
Nel 1848, alla morte di Francesco Rinuccini, la tenuta con la villa andarono ad una delle due figlie superstiti: Eleonora, che la portò in dote sposandosi con Neri Corsini Marchese di Laiatico. Da questo momento la villa appartenne alla famiglia Corsini. Il prospetto tergale fu abbellito sul finire dell’Ottocento con doppie scale a due rampe adducenti su di un terrazzo sostenuto da colonne. Per ragioni statiche questa scala sarà sostituita da un’altra negli anni 60 del Novecento, simile a quella sul lato principale. All’inizio degli anni venti del Novecento fu inserito un giardino all’italiana nelle vicinanze della villa.
