La Pieve di San Romolo a Gaville

Pievi ed Opere d'arte Valdarno Fiorentino

Il sito della Pieve era sicuramente abitato fino dall’antichità romana. Numerosi sono stati infatti i reperti di quel periodo rinvenuti nei pressi della Pieve. Immagine140Da qui senza dubbio passava la Cassia Adrianea, cioè una delle due strade che univano Firenze ed Arezzo. Il campanile della Pieve è ritenuto una torre preesistente all’edificio sacro e con tutta probabilità era una torre di avvistamento, un cosiddetto “Guardingo” , di matrice longobarda. La Chiesa le venne costruita accanto. La costruzione fu iniziata nel 1007 per ordine del Vescovo di Fiesole della famiglia Cavalcanti che possedeva il vicino castello di Gavillaccio. Da ricordare che nel canto XXV° dell’Inferno Dante cita Francesco Cavalcanti dicendo: “L’altro era quel che tu, Gaville, piagni”.Nel 1070 la Pieve era terminata e fu dedicata a San Romolo martire, primo Vescovo di Fiesole. Nel Medioevo fu chiamata anche “San Romolo in Curtule” poiché nel sagrato davanti alla chiesa si amministrava la giustizia. La Pieve beneficiò nei decenni di numerosi lasciti che la fecero ricca e potente arrivando ad avere giurisdizione perfino sul popolo di Figline e sommando numerose chiese suffraganee. La facciata della chiesa che sottolinea le tre navate canoniche, è nel disegno austero dell’ordine romanico ma ingentilita dal portale con rinforzo a centina che contiene una lunetta che una volta era affrescata. Sopra è è posta una bella finestra a bifora con elegante colonnetta. Un particolare importante è costituito dalla presenza di una cripta, non molto usuale nelle Pievi, ad eccezione di San Pancrazio poco lontano, che molto probabilmente era di pertinenza di una chiesa preesistente. La parte tergale evidenzia l’abside molto pronunciata che è l’unica della chiesa. Immagine141L’interno è scandito dalle due file di colonne di arenaria con alcuni capitelli scolpiti nel gusto romanico. Accanto alla chiesa fu costruito nel Quattrocento il chiostro che con la canonica e la cantina mostra anche la funzione di fattoria che aveva tutto il complesso. Nella canonica è stato realizzato un museo etnografico della civiltà contadina valdarnese.

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