In ricordo di Elio

Le news Notizie Quelli del Martedì

Testo di Vannetto Vannini – Foto di Laila Pausa

Quando un amico a cui siamo profondamente affezionati ci lascia per sempre, la sensazione di vuoto è tanta , e così è stata quella che ho provato leggendo la notizia sul telefonino che il Prof   aveva lasciato questa vita terrena. Il Prof è  Elio  Barbuti, l’amico di tutti e compagno caro  in decine di escursioni soprattutto il martedì, una persona riservata, educata, alla mano, al quale piaceva vivere pienamente  la natura che nelle nostre escursioni andavamo a ricercare di cui  lui, laureato in Scienze Naturali ne conosceva tutti i segreti. Ricordo  bene  quando venne a segnarsi al CAI nel’1987 nella vecchia sede di Piazza Umberto I a Montevarchi e a noi  fece molto piacere, perché essendo all’inizio dell’avventura CAI, pensammo  che se la nostra iniziativa era stata apprezzata  da una persona così colta, significava che avevamo imboccato la strada giusta.  Ricordo Elio sulla vetta del Libro Aperto in una giornata ottobrina di sole e con l’aria particolarmente  limpida complice la tramontana notturna, eravamo in tanti in cima a quel cocuzzolo roccioso  quasi a quota 2000  da cui si vedeva “il mondo” e io avevo un po’ di apprensione per motivi di sicurezza  e tenevo d’occhio lui e altri che si muovevano   spinti da una palese eccitazione. Avevamo fatto il percorso a circolo dall’Abetone e poi dal monte Maiori  in mezzo ai colori vivi  della  natura autunnale trovando tantissimi tipi di funghi, soprattutto enormi Ammannita Muscaria (ovulo tossico) e il mondo che vedevamo comprendeva  il nostro Pratomagno e , lontana,  una piramide molto acuta simile ad un piccolo dente canino, il Monviso nelle Alpi Cozie. Quasi alla fine, di ritorno all’Abetone,  mi disse che ringraziava tanto il Cai per avergli  fatto vivere questa esperienza entusiasmante.

Poi Elio smise di frequentare e ritornò dopo l’anno  2000  durante le escursioni del Martedì, sempre educato, alla mano, disponibile, gioiale, mai sentito da lui  il benché minimo brontolio anche  quando ci siamo trovati nelle “ribollite” più tremende e lo voglio ricordare in una bella escursione del Martedì nelle Cinque Terre molto sopra a Portovenere.  Sapevo che durante il percorso avremmo trovato un enorme “menhir” di una civiltà lontana, un menhir preistorico  collegato al ciclo del sole e delle costellazioni e contavo molto sulle sue spiegazioni, che non si fecero attendere perché lui  spiegò tutto in modo semplice e razionale  a noi profani della materia. Collaborò poi al giornalino sezionale  con articoli sempre di natura astronomica  e biologica   veramente interessanti, trattando questi argomenti difficili con una   esposizione semplice, alla portata di tutti,  però di una cultura profonda. Ora il Prof non è più con noi, è andato  a  navigare nelle sue stelle, nei suoi pianeti, in quel cielo infinito  che lui spesso  scrutava nelle nostre escursioni, a noi  rimane il ricordo e il piacere di averlo conosciuto e di essergli stati amici.  Ciao Prof  !!!!.

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