il Castello del Tasso

Castelli e Paesi a Terranuova B.ni Castelli e Paesi in Valdarno In Valdarno

Tasso è attualmente una piccola frazione del comune di Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, posta sulla sommità di una collina a circa 3.5 km dal centro della città. Alcuni fanno derivare il nome dalla pianta di alto fusto delle conifere che era molto numerosa nel territorio. Altri dal nome dell’animale che vive in letargo durante l’inverno.

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Immagine12Geologicamente il colle del Tasso è un fossile sedimentario dell’ antico Lago Pliocenico del Valdarno Superiore come dimostrano anche le numerose balze che dal Tasso si protraggono fino alle pendici del monte Pratomagno. Scrive in proposito Emanuele Repetti: «[Tasso] risiede fra Terranuova, Ganghereto, Castiglion Ubertini e la ripa destra dell’Arno, sopra una piaggia di sabbione, che ha servito di cimitero ad un gran numero di giganteschi quadrupedi di razze perdute». Infatti i ritrovamenti fossili nell’ area sono stati e sono ancora così numerosi e frequenti che i paleontologi hanno intitolato una delle unità di misura stratigrafiche “Tasso Faunal unit”. L’ attuale Tasso era stato oggetto di incastellamento nel X° secolo, era anticamente un castello di proprietà dei marchesi Bourbon del Monte Santa Maria come si legge nel testamento del marchese Arrigo II del 1098 in cui il marchese lasciava a sua nonna la contessa Sofia e a sua madre la contessa Adelagita la sua parte dei castelli di Montevarchi, di Leona, Moncione e del Tasso. Incastellamento precoce quindi, che possiamo arguire anche da un documento rogato nel Castello del Tasso del 1106, che da notizia di un matrimonio fra delle persone che probabilmente sono di ascendenza longobarda. Nel 1163 il castello è citato in un placito di Federico I° che lo sottomette alla Badia di Santa Trinita in Alpe. Il vuoto documentaristico non permette di stabilire  come e quando il castello del Tasso passò dai Bourbon del Monte ai Conti Guidi, certo è che i Guidi si videro riconfermato il possesso del feudo sia da Enrico IV° nel 1191 che da Federico II° nel 1220. Pare comunque che i Guidi non ne avessero mai preso veramente la signoria e che l’ avessero invece affidata ai loro comitali del Valdarno ossia agli Ubertini. Il castello, insieme ad altri vicini faceva parte di un sistema di controllo del territorio da parte delle famiglie ghibelline del Valdarno. Rimanendo sotto il dominio dei ghibellini dovette fare i conti con le varie guerre che queste famiglie intrapresero contro il dominio di Firenze e vari furono i cambiamenti di possesso del castello da parte dei contendenti. Tra il 1220 e il 1310 il Tasso passò di mano e questa volta alla Repubblica Fiorentina. In effetti nella seconda metà del ‘200 era inserito nel contado fiorentino. Probabilmente a seguito della vendita che i Conti Guidi fecero nel 1273 a Firenze di molti loro possedimenti, oppure gli Ubertini lo persero in una delle tante battaglie contro la Dominante. Di sicuro non ne erano più signori nel novembre del 1310 quando gli abitanti del Castello del Tasso, in quanto liberi cittadini affiliati alla Repubblica, elessero un loro ambasciatore per presentarsi davanti alla Signoria di Firenze ad esporre i problemi che la comunità aveva con gli Ubertini e i Pazzi del Valdarno che sottoponevano il Tasso a continui assalti e devastazioni. E per questo, non avendo forze sufficienti per difendersi da soli, chiedevano che il castello e il suo territorio fosse unito a quello di Montevarchi. Cosa che la Signoria concesse inserendo però il Tasso, nel 1350, nella Lega di San Giovanni. e senza che, come di consueto, caricasse con tasse e gabelle la comunità per provvedere alla sua copertura militare. Nel 1376 fu spostato nella Podesteria di Terranuova appena istituita ed infatti negli statuti fiorentini del 1415, il castello del Tasso risultava già dipendente da Terranuova, la “terra nuova” che era stata edificata un secolo avanti proprio per contrastare le famiglie ghibelline di questo territorio di frontiera. Nel 1773 il Tasso con altri popoli delle vicinanze fu inserito nel Nuovo Comune di Terranuova dalla ristrutturazione amministrativa di Pietro Leopoldo di Toscana. Il paese oggi conta circa 20 costruzioni fra le quali la chiesa di Santi Filippo e Giacomo ad una sola navata, unica rimasta di due chiese, l’altra era intitolata a Santa Maria. Entrambe erano suffraganee della Pieve di San Pietro a Gropina. Sul retro sono posti il campanile, che non supera di molto l’altezza della Chiesa, solo la cella campanaria è più alta, e l’abside. Del castello non esistono più le mura e solo la posizione delle case che fiancheggiano la strada che attraversa il paese, da la sensazione di come doveva essere la forma a fuso del castello. Come si evince anche dalla pianta ottocentesca del Catasto Leopoldino qui riprodotta.

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