Solata si trova a 619 metri sul livello del mare, come dice il Repetti: “trovasi sulla cresta de’ poggi”, tra i fiumi Ambra e Trigesimo, sulla antichissima strada, ricalcata dal moderno sentiero del CAI N° 45, che da Cennina si portava verso Monteluco della Berardenga, cioè una strada che permetteva i contatti ed i commerci tra Valdambra e Chianti.
Ma se facciamo attenzione alla carta dei sentieri CAI vediamo che anche da nord a sud vi sono delle vecchie strade, oggi segnalate dai sentieri N°43 a nord e N°47 a sud, che connettevano, con Solata al centro del percorso, Torre Santa Reparata con Montebenichi. L´origine storica del borgo non è certa, ma con molta probabilità esso è sorto contestualmente alla costruzione dei numerosi borghi fortificati della zona avvenuta intorno all´anno mille per ragioni strettamente difensive e in virtù di questa sua posizione in altura posta su di un nodo viario molto frequentato. Nel vicino colle di “Civitella” si può indicare un antico stanziamento romano e in seguito bizantino, a tentimonianza di un territorio importante fin dall’antichità. Nei dintorni siamo immersi in una natura lussureggiante e pressoché incontaminata. Da Solata è possibile godere di spettacolari panorami sulla vallata sottostante e – più in lontananza – sui monti del Pratomagno.
Molto probabilmente il nome deriva da questa posizione di altitudine che ne fa un luogo panoramico con molto sole. Oggi la rocca non esiste più ed è rimasta la chiesa dei SS. Jacopo e Cristofano piviere di Galatrona, Diocesi di Arezzo, con un agglomerato di case di architettura tipica delle nostre campagne valdarnesi e chiantigiane, con scale esterne e muratura in blocchi di arenaria grossolanamente sbozzati. Ai margini dell´abitato è posta una residenza ottocentesca che oggi ospita una struttura ricettiva. La chiesa è molto semplice, ad aula unica con sottogronda modanato sulla facciata, dove sono poste anche due aperture incorniciate in pietra serena. Il campanile appare restaurato e rialzato con murature moderne.