Il castello di Sogna

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Non si conosce la data della costruzione del castello di Sogna. Si sa, però, che nel sec. XI° la chiesa e la parrocchia di S. Tommaso a Sogna dipendevano dalla Badia di Ruoti. Questo fa ritenere che già a quell’epoca esistesse un nucleo abitato sulla cima del colle e che fosse nella potestà della Badia. Immagine166Nel 1200 il castello di Sogna apparteneva alla famiglia Ubertini. La cosa è indirettamente confermata dal fatto che è noto che Sogna sia diventato un castello di rifugio per numerosi ghibellini toscani dopo le numerose sconfitte di questa parte alla fine degli anni sessanta. Vi sono inoltre dei documenti che lo attestano. Un rogito del 1275 riporta la dichiarazione di Baldo degli Ubertini che, stando a Sogna, dichiara che suo padre, Tebaldo degli Ubertini, aveva venduto un pezzo di terra, sito a Querciagrossa, alle Monache di San Prospero, monastero di Siena. Un altro documento, rogato in Castiglion Ubertini,  notoriamente feudo di questa famiglia ghibellina, che nel 1286, nomina il Castello di Sogna.

Durante questo periodo le continue lotte tra i feudatari locali e le guerre combattute fra Siena, Arezzo e Firenze devastarono la Valdambra. Anche Sogna subì le conseguenze di una tale situazione come nel 1307, il giovedì 15, di notte, gli uomini del castello di Sogna si allontanarono senza combattere dal castello, ma il giorno seguente i Fiorentini lo bruciarono e poi abbatterono ogni edificio. Immagine167Che la zona fosse stata devastata è indicato anche dalle decime papali pagate dalla Chiesa di Sogna, che nel 1278 sono di lire 2 e soldi 17, mentre nel 1302 sono solo di soldi 18. Nonostante la sottomissione degli Ubertini di Arezzo, in seguito alla sconfitta di Campaldino, che come conseguenza aveva portato all’atto di accomandigia di Sogna, come per Rapale, a Firenze nel 1385, le cose non migliorarono, poiché intorno al 1430, durante la guerra combattuta da Siena e Milano alleate, contro Firenze, il castello di Sogna fu conquistato e distrutto dai senesi. In seguito alla vittoria di Firenze su Siena nel XVI° secolo, una maggiore  tranquillità si propagò nella valle e gli abitanti poterono riorganizzare la loro vita quotidiana, senza il timore di invasioni e saccheggi. Le fortificazioni di Sogna non furono riparate, e così, con il passare dei secoli, di esse sono rimaste solo delle rovine. Uscendo dal paese, verso nord-est, si apre la panoramica strada per la Cornia, dove una maestà (Madonna col Bambino), protetta da numerosi cipressi, vigila sul percorso. Completamente abbandonato nell’ultimo dopoguerra, il paese è diventato oggi, dopo un attento recupero delle sua struttura originaria, un centro turistico-residenziale.Immagine168

 

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