Il Castello di Rapale

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Pur non avendo molte notizie sull’origine del paese sabbiamo che per molto tempo il castello fu sotto la giurisdizione della famiglia degli Ubertini di Arezzo, come dimostrano i documenti relativi al trattato di Sarzana stipulato tra le città di Siena, Firenze, Perugia e Giovanni Visconti di Milano nel 1353.

Immagine28Nel detto documento, infatti veniva stabilito il controllo del Castrum Palazzoli da parte del Conte Biagio degli Ubertini il quale a sua volta possedeva anche il castello di Rapale in Valdambra. Rapale, come tutti i castelli della Valdambra si trovò coinvolto nelle lotte fra Guelfi e Ghibellini, fra Firenze da una parte e Siena e Arezzo dall’altra. Il castello ne subì molte volte le conseguenze come nell’anno 1307 quando, il giorno di venerdì 9 Giugno gli uomini del castello di Rapale a causa dei patti che non furono poi rispettati, si ritirarono dal castello non opponendo resistenza ma i Fiorentini, contravvenendo appunto ai patti, lo stesso giorno lo bruciarono e distrussero con ogni suo edifìcio.  Il castello tornò poi in possesso degli Ubertini che lo dettero in accomandigia a Firenze nel 1385 che però ne divenne proprietaria a pieno titolo solo nel 1404. Ma le lotte con Siena non erano finite e nel 1430 i senesi, alleati con il Duca Sforza di Milano contro Firenze e Venezia, mandarono un esercito in Valdambra riuscendo a conquistare numerosi castelli fiorentini. Anche Rapale fu conquistato, ancora a tradimento nel 1431 e rimase in mano dei senesi fino al 1433, quando fu riconquistato da Firenze. Durante la guerra del secolo successivo tra Firenze e Siena i senesi tentarono più volte di attaccare i nemici in Valdambra ma in quelle occasioni Rapale resistette agli assalitori. Rapale, durante i decenni di pace successivi alla vittoria di Firenze su Siena rimase un piccolo comune con propri statuti fino a quando, negli anni settanta del Settecento, non fu incluso nel comune di Bucine.Immagine29

Nonostante tutte le distruzioni il paese mantiene ancora l’aspetto tipico del castello medioevale, in ciò facilitato dalla persistenza di una torre rotonda ancorchè ribassata, una porta ancora esistente e tratti di mura ben visibili anche se inseriti nelle abitazioni. Superata la porta, a destra si trova la chiesetta intitolata a San Miniato.

 

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