La Villa Fattoria di Tracolle (Incisa)

In Valdarno Ville e Giardini Ville e Giardini a incisa-figline

La villa, di aspetto settecentesco, con scalone monumentale a doppia rampa, portico e orologio dipinto sulla facciata, in passato fu di proprietà della potente famiglia locale dei Da Filicaia. Tracolle1Passò poi ai Marchesi Niccolini che la tennero fino ai primi anni ’60 del XX secolo. Nel Catasto Lorenese del 1820-1830 il corpo principale della villa appare simile all’attuale e viene censito come “villa e corte”; addossata alla villa, lungo il lato prospiciente la strada, è presente la casa colonica, con annesso il frantoio. Successivamente il frantoio sarà spostato nell’ala posteriore, opportunamente prolungata per ospitare anche le stalle. Poco discosto dalla villa e a monte di questa, ma pur sempre vicino alla strada, è presente un ulteriore “fabbricato con corte”, poi ampliato e adibito a tinaia. Sul lato opposto della strada sta la cappella. Il Catasto Lorenese non censisce giardini o “prati”: all’intorno degli edifici sono infatti presenti solo vari appezzamenti di terreno utilizzati come orti o come “sodo con gelsi”. Intorno alla metà del XX secolo la Tenuta di Tracolle era costituita “da n°23 poderi, situati in una vallata collinosa, avente altezza variabile da m.300 a m.400 sul livello del mare, da un vasto fabbricato a due piani e sottosuolo ad uso di villa per abitazione padronale e locali di amministrazione e gestione dell’azienda agraria (cantina, orciaia, frantoio, magazzini, ecc.) nonché altri fabbricati staccati ad uso di tinaia, magazzini, stanze per il fabbro e il falegname. Tracolle2Comprese nella proprietà esistono: una cappella padronale, una fornace, oggi parzialmente demolita, alcuni locali contigui ai fabbricati colonici dei poderi Lago e Taverna, adibiti a scuola ed a abitazione dell’insegnante. Quando nel 1944 morì il Marchese Giovan Battista Niccolini, la proprietà passò ai figli e ai nipoti, che la divisero in lotti di pari valore e procedettero alla assegnazione dei lotti per sorteggio. Nel 1962 una parte della tenuta diviene proprietà della società svizzera Zanchi Vins S.A.. Nel 1973 la Cooperativa Loppiano, prima acquista dalla Zanchi Vins alcuni poderi, poi l’intera proprietà.

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