La Pieve di San Giustino

In Valdarno Pievi e Opere d'Arte Pievi e Opere d'Arte a Loro Ciuffenna

Le sue  origini risalgono intorno all’anno mille quando era collocata nella parte più alta del paese a Baccano –ora al margine estremo del paese verso Loro, da lì si deve il nome “di Cabiano” dovuto ad un insediamento romano qui esistente.Immagine87 Nel secolo XII, fu ricostruita nel sito attuale. Le cause della distruzione della antica pieve non sono note. Si potrebbe ipotizzare un evento catastrofico, forse sismico, che avrebbe interessato molte chiese ed edifici della stessa epoca in questa zona (come la Pieve di Gropina). Di San Giustino a Cabiano si hanno  notizie documentali dal 1011. Il Repetti ci informa infatti  delle prime notizie trovate sulla Pieve, in un documento appunto del 1011, “la carta aretina” . Un altro documento ci dice che nel XIV secolo dipendevano dalla pieve di San Giustino le chiese di San Bartolomeo a Cerreto o Vitereta; San Michele a Cafaggiolo; Santa Maria di Faeto; San Biagio al  Borro; Sant’Apollinare; San Fabiano e San Sebastiano alla Traiana; L’Ospedale di Sant’Andrea della Treggiaia

La chiesa si affaccia su una piazzetta che una volta era il centro del paese. Sulla facciata si aprono due finestre rettangolari in corrispondenza della navate ed una grande finestra circolare in corrispondenza della navata centrale. La facciata è intonacata, probabilmente non originale. L’interno è a tre navate spartite da pilastri, salvo in corrispondenza del presbiterio dove si trovano due colonne circolari con capitelli scolpiti. Sulla parete della navata destra si aprono due porte architravate e rinforzate da un arco in pietra, che accedono rispettivamente alla sacrestia ed alla Canonica. La navata centrale si conclude con un’abside in arenaria che ha al centro una finestrella. Nell”abside semicircolare e all”interno la chiesa mostra evidenti caratteri romanici.Immagine88

L’odierna pieve fu elevata alla dignità di arcipretura ad opera di don Burali, il quale, secondo l’uso del tempo, la volle arricchire con stucchi e rifiniture barocche. La chiesa è stata riportata negli anni sessanta alla sua originale bellezza per iniziativa del parroco don Valente Moretti in collaborazione con il prof. Salmi.