La Badia di San Pietro a Ruoti

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Non sappiamo con certezza la data della fondazone ma pare certo che sia da collocare prima del XI° secolo. La Badia era inserita nell’Ordine Benedettino ma nel 1070 fu sottoposta alla regola camaldolese, molto più rigorosa di quella tradizionale. Immagine16La famiglia marchionale del luogo erano gli Ubertini che per molto tempo esercitarono il patronato sulla Badia. Sempre nell’XI° secolo la Badia aveva già numerose chiese suffraganee del circondario e molti possedimenti terrieri in Val D’Ambra. Era infatti citata fra i maggiori monasteri dell’Ordine Camaldolese già in quel secolo. Immagine17La Badia si trova nel XII° e soprattutto nel XIII° secolo a fare i conti con le lotte che vedevano contrapposti guelfi e ghibellini, Firenze da una parte ed Arezzo  Siena dall’altra. Furono anni difficili sia per la popolazione che per i monaci del monastero. Varie furono le date in cui la Badia fu assaltata, saccheggiata ed anche in parte distrutta. Le caratteristiche fisiche del luogo fanno capire quanto questa Badia sia stata anche protetta dalla conformazione degli immobili che ancora oggi sono dimostrazione di una Badia fortificata alla quale si accedeva attraverso una porta, nel Cinquecento chiamata Porta Torricella, ancora oggi esistente con  le strutture che  ne consentivano la chiusura con delle grate o delle porte mobili. Nel 1491 il Papa Alessandro III° mise la Badia in commenda e da allora per vario tempo si susseguirono potenti famiglie legate alla chiesa e tra gli altri i Piccolomini ed i Ricci.

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Dal 1561 Il Vescovo di Montepulciano detenne la commenda perpetua della Badia, insediandosi anche con il titolo di Abate.

L’edificio della Badia è quello tipico di queste strutture monastiche, quindi a navata unica con due cappelle laterali nella parte presbiteriale che affiancano l’altare e che le conferiscono la forma tipica della croce latina ed in tal modo configurandosi come transetto. Mirabile è la fattura del filaretto. Sopra l’altare è posizionata la cupola che partendo da un tamburo quadrato diviene esternamente ottagonale. La facciata ha un portico pensile del XI° secolo. Nel chiostro è posizionata la cisterna dell’acqua e da questo si accede agli ambienti della fattoria. Nella parte tergale sono posizionati l’abside ed il campanile. Nel 1500 furono eseguiti notevoli lavori a tutta la struttura, fra l’altro furono eseguiti degli affreschi alle pareti. Anche nel secolo successivo il monastero fu pesantemente rimaneggiato e furono ampliati gli immobili adibiti agli usi di magazzini agricoli della fattoria. La decadenza fu accentuata dal momento che il monastero non fu sede del’Abate che, come abbiamo visto risiedeva a Montepulciano. Furono cambiate anche le destinazioni d’uso di alcuni parti per adibirle alla dimora del parroco.

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La chiesa racchiude una bellissima Ancona d’Altare di Neri di Bicci, realizzata appositamente per la chiesa nel 1472. Il luogo merita una visita accurata.

 

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