Il Castello di Rocca Ricciarda

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Il borgo odierno di Rocca Ricciarda sorge su uno sperone di roccia presso le sorgenti del torrente Ciuffenna. La posizione ne fa una fortezza naturale sulla quale sovrastava la vecchia rocca che gli dà il nome.La Rocca era costituita da un piccolo palazzo di forma quasi rettangolare, circondato da alte mura sul lato della valle, collegato alla torre quadrangolare a nord, sul lato che guarda al Pratomagno, mediante un paramento murario ed una passerella a cielo aperto. Tutto il cassero è scomparso e le pietre riutilizzate per costruire le case del borgo. Il nome di Rocca Ricciarda deriva da quello di Guicciardo da Loro che è probabile essere il fondatore ed il primo proprietario. La famiglia di Guicciardo era vassalla dei Conti Guidi che, come è documentato nel 1191 in un diploma di Arrigo VI° e nel 1220 in un altro di Federico II° avevano la potestà del castello che evidentemente facevano gestire ad una consorteria collegata.  Il castello fu investito dalle lotte tra i Conti Guidi e la città d Firenze che nel 1293 lo tolse a questa nobiltà feudale per riperderlo successivamente in quanto, nel 1316, il Conte Aghinolfo, figlio di Guido Pace, lo vendette alla famiglia dei Pazzi. Da questi passò, sempre per vendita nel 1329, alla famiglia Ricasoli, infatti tra il 1329 e il 1331 la Rocca venne acquistata da Messere Bindaccio di Albertuccio dei Ricasoli. Questo passaggio di proprietà fu forse la ragione del fatto che la rocca riuscì a sopravvivere nei secoli alla decadenza della potenza guidinga. L’appartenenza da quel tempo in avanti ad una delle famiglie mercantili più importanti di Firenze, i Ricasoli, la preservò dalla decadenza che, per esempio, colpì Castiglion della Corte che invece rimase nell’ambito della nobiltà feudale andando incontro ad un irreversibile abbandono. Nel 1379, gli abitanti della Rocca e della Trappola giurano fedeltà a Firenze e all’inizio del secolo successivo, la frazione è annoverata ancora tra i beni dei Ricasoli. Fra il quattro e cinquecento il fortilizio perde di importanza per la famiglia. Uno dei proprietari, Giovanni di Carlo di Granelli Ricasoli, dichiara nel 1480 di avere dalla proprietà della Trappola e della Rocca più “spese che ricavi”. I Ricasoli lo mantennero comunque fino al 1777 quando passò nella proprietà diretta del Granducato Toscano.Immagine94

La chiesa di San Niccolò, che si presenta come un edificio di pietra a pianta rettangolare come altre del territorio, non è rammentata nelle fonti antiche, anche se non si può escludere che sia, come altre, impiantata su una cappella preesistente, che pur doveva esistere nel castello, data la distanza che lo separava dalle chiese più vicine. Alla Rocca Ricciarda il cimitero vecchio era situato in  fondo alla borgata, in cima allo sperone roccioso che guarda la vallata del Ciuffenna e i cadaveri venivano gettati in fenditure naturali della roccia, sui quali, successivamente, veniva gettata della calce  e il tutto chiuso da due pesanti chiusini. Nel XVIII secolo, in quel luogo,  fu costruito un piccolo edificio (foto) in muratura,  simile ad un tempio, che inglobava  i punti di accesso alle due fenditure.

La strada carrozzabile arrivò solo nel 1973 per cui fino a quella data, la popolazione residente (alcune famiglie) per andare e venire dal paese usava sentieri e si muoveva a piedi o con i muli.

Nel 1997 il borgo è stato oggetto di una campagna di scavo realizzata dall’Università di Firenze.
Nel borgo, durante la stagione estiva, è aperto un ristorante rinomato; vi sono anche, sempre nella stagione più calda, un bar ed un negozio di alimentari.