Il Castello di Ricasoli

Castelli e Paesi a Montevarchi Castelli e Paesi in Valdarno In Valdarno

E’ oggi un villaggio, frazione del comune di Montevarchi, arroccato su un poggio a est della città a metri 251 sul livello del mare. Dalla sommità di una collina a tre chilometri dall’Arno domina la strada che conduce a Cavriglia e quindi a Siena attraverso il Chianti. Immagine103Si comprende così l’importanza che aveva nel medioevo nel controllo di questa via. Non deve l’ attuale nome ai signori che anticamente lo possedevano, cioè alla famiglia Ricasoli, ma è vero il contrario, dal XIV° secolo il Castello di Ricasoli dette il nome alla famiglia che precedentemente si chiamavano Firidolfi.

Due documenti attestano l’esistenza del Castello di Ricasoli e sono del marzo 1068 e del 1070, scritti proprio nel Castello di Ricasoli, indicato come territorio fiorentino, in cui si parla della donazione fatta alla badia di Coltibuono di alcuni pezzi di terra. A quel tempo la famiglia che era preminente nel castello era quella dei “figli di Ranieri”. Sempre negli atti della Badia a Coltibuono vi è un altro rogito del 1115. Il castello “ch’ era munito di forte rocca” fu dichiarato nel 1187 feudo imperiale da ArrigoVI°° con tanto di diritti di pedaggio e, sempre nel 1187, a Pavia, l’ imperatore lo dette in signoria a Ranieri Firidolfi. Ma nel 1191 Arrigo VI° ci ripenso’ e con un diploma nomino’ co-feudatari i Conti Guidi a cui assegnava la metà del castello di Ricasoli e del suo territorio. Coabitazione riconfermata poi nel 1220 da Federico II°.Immagine104

I Ricasoli in seguito acquistarono dai Guidi l’altra metà del castello, oltre a molti altri possedimenti in Valdarno, divenendo i soli proprietari del castello. Nel libro delle decime del Comune di Firenze nel 1290 il Castello di Ricasoli fu accatastato insieme col suo territorio per la somma di lire 1500 e dallo stesso registro si apprende che prima del 1290 il castello non era stato sottoposto a imposte perché i Ricasoli erano stati esentati fino a quel tempo dalle imposizioni fondiaria e personale sui beni e gli individui della famiglia. Dal 1295 il castello venne registrato come appartenente soltanto a messere Ugo da Ricasoli e al 12 febbraio 1298 risultava che ne fosse unico signore Nardo del fu Cino da Ricasoli. La signoria dei Ricasoli sul feudo duro’ fino al 1349 quando Albertaccio di Bindaccio vendette il castello alla Repubblica Fiorentina. A quel tempo i signori Ricasoli si erano trasferiti nei castelli di Meleto e di Brolio. Il castello comunque, a partire dai primissimi anni del Trecento, aveva perso la sua importanza, sia militare che economica. Firenze infatti aveva fondato la “terra nuova” di San Giovanni che fu popolata anche con parte degli abitanti del vecchio castello di Ricasoli. La popolazione in verità non fu del tutto contenta di inurbarsi nella nuova “Terra”. Mentre in un primo tempo i “procuratores” fiorentini volevano costringerla al trasferimento, dopo le proteste e l’intervento pacificatore di Firenze le autorità accettarono solo coloro che volevano trasferirsi volontariamente. Comunque quasi la metà della popolazione si trasferì, cosa che, insieme allo spostarsi delle comunicazioni nella strada di fondo valle, determinò il lento ma inesorabile decadimento delle strutture e della vita del castello. La vecchia chiesa castellana fu abbandonata nel 1600 per una incipiente frana che la minacciava. La chiesa del borgo fu trasferita nella chiesa della Compagnia dell’Assunta che divenne da allora la chiesa parrocchiale. Il Castello è ancora leggibile nella forma delle abitazioni e nei numerosi muri a scarpa che ancora sono presenti nel borgo. Si notano anche la corte interna e una delle porte di accesso.

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RICASOLI-FIRIDOLFI. – Famiglia baronale tra le più antiche della nobiltà italiana. Il ceppo più antico, i Firidolfi (filii Rodolphi), risale al sec. XII. Un ramo prese il nome di Ricasoli da un castello, avuto in feudo nel 1187. I Firidolfi prima (1306) e i Ricasoli poi (1393) furono costretti, come altra nobiltà feudale vinta dal comune di Firenze, a vivere in città e a “farsi di popolo”. I Ricasoli lasciarono allora l’avito nome, ma lo ripresero nel 1434 con l’antico stemma gentilizio. Furono fedeli al comune di Firenze e quindi ai Medici. Nel 1474 Bettino Ricasoli strenuamente lottò contro le milizie aragonesi, difendendo il castello di Brolio nella guerra tra Sisto IV e Firenze. Furono soprattutto uomini d’arme. Un Ottaviano Ricasoli era colonnello imperiale nella battaglia di Lützen, Giovanni Francesco e Mattia furono valenti ammiragli. Né mancarono nella famiglia cultori di lettere e di scienze come Bindaccio, discepolo di Marsilio Ficino, e come Orazio Cesare, scolaro prediletto di Galileo. Alla famiglia diede gloria nel Risorgimento Bettino Ricasoli, uno degli artefici dell’unità politica italiana. Con lui si estingueva la casa Ricasoli da Vanzano. La figlia, Elisabetta sposò il barone Alberto, con cui terminava la casa Firidolfi. Da qui l’unione dei due nomi Ricasoli-Firidolfi dell’attuale famiglia baronale.Immagine106

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