Il Castello di Piantravigne

Castelli e Paesi a Terranuova B.ni Castelli e Paesi in Valdarno In Valdarno

Chi arriva al paese giungendo dalla strada del Borro delle Cave non può fare a meno di notare che l’abitato è come sospeso in alto su di un altipiano aggettante sul Valdarno, da due parti è contornato da profondi dirupi. Immagine134Da entrambi i lati, sud e nord, è collegato da sottili lingue di terra che sono collegate al restante territorio da due ponti su cui scorre la strada. Ciò non può che confermare l’importanza che il luogo poteva avere nel momento in cui tutto il territorio valdagnese si stava incastellando: Immagine135era molto adatto all’edificazione di un castello. In effetti del borgo e del suo castello si trovano citazioni già nel 1251 che lo indicano con il nome di Piano di Trevigno. Era inserito nel sistema di fortificazioni della famiglia Ghibellina dei Pazzi del Valdarno, sodali della famiglia comitale dei Guidi, e faceva parte del sistema di castelli dedicati al controllo della Setteponti. Entrato nella lotta senza quartiere che vide contendersi questo territorio da Firenze e dalle famiglie ghibelline fu conquistato e perso varie volte dalle due parti. Fu occupato dai Fiorentini nel 1288. Pochi anni dopo, nel 1302, la popolazione del castello fu indotta a ribellarsi a Firenze da Carlino dei Pazzi, il quale poi però tradì il popolo valdarnese in cambio del ritiro del bando e di tutte le condanne a morte che pendevano su di lui. Firenze rientrò in possesso del castello. Immagine136L’episodio, in cui Dante Alighieri perse alcuni amici, trova un accenno nel XXXII canto dell’Inferno dove Dante lo ricorda in una profezia post factum per bocca del suo congiunto Camicione de’ Pazzi che ne preannuncia la dannazione nell’Antenora tra i traditori della patria. Negli Statuti di Firenze del 1550, suddivisi per Leghe, Piantravigne è inserita nella Lega di Gropina. Nel 1773, grazie alla riforma amministrativa del Granduca Leopoldo, Piantravigne viene inserita nel Nuovo Comune di Terranuova. Del castello oggi non è rimasta traccia, tuttavia la planimetria quadrangolare dell’abitato e la particolare conformazione delle strade, con la piazza centrale e le evidenti aperture che stanno ad indicare la posizione delle antiche porte sono una evidente conferma della passata utilizzazione del borgo incastellato. La forma del paese è ancora molto piacevole. Immagine137La chiesa di San Lorenzo si trova al centro del piccolo borgo, quasi nascosta tra gli altri edifici, ma riconoscibile dallo svettante campanile appuntito e rifinito da mattoni rossi. Come il campanile, anche la chiesa si presenta con un aspetto frutto degli ultimi interventi di inizio secolo. La chiesa castellana era succedanea della Pieve di San Pietro a Gropina.